Tanti aneddoti, gol ricordati e storie di spogliatoio. Una bella festa tutta piacentina per celebrare quella promozione che ha cambiato la storia di Piacenza e del Piacenza Calcio. Presso la Polisportiva Lyons Quarto si sono ritrovati praticamente tutti i giocatori della rosa del 1993: da capitan De Vitis a Piovani, da Maccoppi al portierone Max Taibi, senza dimenticare Simonini, l’autore del gol decisivo.
Radio Sound, con la voce di Andrea Amorini che commentò in diretta esattamente 30 anni fa la gara Cosenza – Piacenza che valse la prima promozione nella massima serie dei biancorossi, ha deciso di celebrare quell’incredibile risultato, intervistando ad uno ad uno i protagonisti, che poi hanno cenato alla polisportiva, e riproponendo alcuni spezzoni di quella memorabile radiocronaca.
Un atto doveroso, perché a quella promozione cambiò davvero la storia calcistica biancorossa e fu accolta in città con una festa indimenticabile, terminata all’allora “Galleana” con l’arrivo della squadra salutata dai tifosi. Per molti è stata l’occasione di rivivere un particolare momento della propria giovinezza, per i più giovani invece la chance di “toccare con mano” qualcosa che avevano probabilmente solo sentito raccontare dai genitori.
Certamente i volti dei protagonisti sono inevitabilmente segnati dal tempo, e non c’è più il fisico atletico che avevano nel fiore degli anni e nel cuore della loro carriera agonistica. Una cosa non è però venuta meno, la grande amicizia di questa che Gigi Cagni aveva reso una grande squadra.
A breve pubblicheremo l’audio integrale della serata che è andata in diretta su Radio Sound ma nel frattempo possiamo riassaporarci insieme alcuni spezzoni.
Il pomeriggio è iniziato subito con una grande sorpresa: in collegamento telefonico è intervenuto Stefano Garilli, figlio del presidente Leonardo Garilli che ha condotto il Piacenza calcio dal 1983 al 1996. Alla guida del Piacenza sono subentrati i figli, Stefano e Fabrizio, suoi stretti collaboratori fin dagli anni ottanta: “Mio padre non ha mai accettato di essere chiamato Presidente, voleva essere chiamato ingegnere. Lui voleva gestire il Piacenza come faceva con le sue aziende. Si è circondato di persone che potessero dare con passione e competenza la spinta giusta al club. Sapeva perfettamente che il Piacenza Calcio poteva essere una grande vetrina per tutta la città. Era il primo grande tifoso dei biancorossi”
Le sorprese non sono finite. Subito dopo, sempre telefonicamente, è intervenuto mister Gigi Cagni, allenatore del Piacenza dal 1990 al 1996 e dal 2003-2004: “Avevo alle spalle una società forte che aveva una grande fiducia in me. In più avevo a disposizione un gruppo di giocatori fantastico. C’è stato un momento in cui mi è stato perfettamente chiaro in mente che avremmo vinto il campionato: li vedevo in campo con il 4-3-3, modulo che adoro, e loro avevano davvero tanta qualità a livello tecnico. Anche quando abbiamo pareggiato con la Fidelis Andria alla penultima di campionato io ero certo che ce l’avremmo fatta. Al triplice fischio di Cosenza? Non ho capito più nulla, mi vengono ancora i brividi a parlare di quel periodo”
L’evento trasmesso in diretta su Radio Sound inizia con la presentazione della squadra seguendo l’ordine della storica formazione e si comincia con “Max Sicurezza Taibi”: “Quando sono entrato negli spogliatoi la prima volta qualcuno dei miei compagni era un po’ scettico sul fatto che potessi fare il portiere – dice sorridendo l’ex numero 1. Parate importanti? Quella con il Cesena. Devo tantissimo a Rino Gandini”
Roberto Chiti: “Abbiamo fatto un campionato in crescendo. Il mister ha trasmesso a noi la voglia di allenarsi, di faticare. Il gruppo era molto unito e questo ha aiutato. I miei lanci? Lo sapevo che avrei trovato Piovani”
Giorgio Papais: “All’inizio tra me e Cagni non è stato feeling. Abbiamo avuto degli scontri, una volta ci siamo quasi messi le mani addosso. Poi abbiamo iniziato ad apprezzarci. Con il Cesena facemmo una partita incredibile, avremmo potuto vincere anche 4-0 se De Vitis non si fosse divorato l’impossibile -dice scherzando rivolgendosi al compagno- da lì abbiamo iniziato a crederci”
Antonio Carrannante: “Appena arrivato a Piacenza ricordo di aver preso 3 multe in 3 giorni. Mi regalarono un “Ciao”, me lo rubarono dopo 3 giorni. Poi però sono entrato dentro questa squadra fantastica che aveva tutto, una grande società alle spalle e degli ottimi giocatori. Siamo riusciti a portare la gente allo stadio. Io sono napoletano, ma ho Piacenza e i piacentini nel cuore.”
Stefano Bobo Maccoppi: “Ho fatto un solo gol, ma decisamente importante. Segnai di testa con la Ternana in un momento molto delicato. Da lì è cambiato qualcosa. Avevamo un gruppo incredibile, vi basti pensare che ancora oggi esiste la chat del Piacenza del 1993, a testimonianza di un’amicizia che non è mai tramontata”
Mino Lucci: “Qui a Piacenza ho avuto la fase più importante della mia carriera. C’era una società che non ci faceva sentire il peso delle sconfitte e nello stesso tempo non ci faceva esaltare troppo per le vittorie. Cagni? Un grandissimo allenatore, anche se a volte facevamo di testa nostra”
Francesco Turrini: “De Vitis? Cercavo di dargliela all’altezza del dischetto del rigore per essere sicuro di non vederlo sbagliare. Io e Piovani? Eravamo complementari in campo”
Massimo Brioschi: “L’atterraggio a Parma dopo la vittoria di Cosenza? E’ lì che ci siamo resi conto di quello che avevamo fatto per la città”
Totò De Vitis: “Il passaggio a Simonini è il più bello che ho fatto. Il mio gol più bello secondo me è quello di Modena. Cagni non aveva pensato ad una squadra che realizzasse con l’attaccante che taglia sul primo palo e segna di testa, ma alla fine gli abbiamo fatto capire che quella era la strada giusta”
Agostino Iacobelli: “Sapevo che Moretti era il titolare, ma io cercavo di farmi sempre trovare pronto. Ero un vertice basso. Ogni uno di noi sapeva perfettamente quello che doveva fare. Cosa mi ricordo di Cosenza? Il fallo di Di Cintio in area”
Fulvio Simonini: “Il mio gol? Non è stato facile, anche se la palla di De Vitis era fantastica. La mattina della partita Cagni mi disse che dovevo giocare io, perché Pio aveva qualche problema. Dopo il gol Piovani fu il primo che venne ad abbracciarmi, secondo me stava benissimo”
Daniele Moretti, il numero 10 della squadra: “Io sono arrivato da Roma quando avevo 15 anni. Sono stato fortunato. Ho iniziato dal settore giovanile con giocatori importanti come Beppe Signori, e poi sono riuscito ad entrare in prima squadra. La vittoria di Cosenza? Con l’Andria mi è cascato il mondo addosso, perché sono stato squalificato e ho vissuto la gara in tribuna con i tifosi, poi per fortuna abbiamo potuto festeggiare”
Andrea Di Cintio: “Il fallo a Cosenza? 30 anni dopo lo ribadisco: Trentalange aveva ragione, il giocatore del Cosenza si è buttato!”
Le parole di Pasquale Suppa
Giampietro Piovani: “Il fatto di non aver giocato l’ultima partita? L’ho trovato giusto! E infatti Simonini ha fatto gol ed io sono corso ad abbracciarlo. Con Cagni parlavo in bresciano per non farmi capire dagli avversari”
Il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi: “Questo è stato un grande successo per la città di Piacenza. Mi sarebbe piaciuto essere sindaco in quel momento. Sono una squadra vera e si capisce che sono uniti anche dopo tanti anni. Non posso che ringraziarli a nome di Piacenza per quello che hanno fatto.”
Il presidente Marco Polenghi: “Una giornata che ci ha dato tanta emozione e ci fa capire quante responsabilità abbiamo nel guidare questo club. Io ricordo benissimo quel 13 giugno del 1993, anche perché ho avuto un incidente in macchina durante i festeggiamenti. Il clima era tale che la cosa si è risolta senza problemi in amicizia”
Il presidente ha premiato ad uno ad uno i membri della squadra.
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