“E’ quantomeno originale l’approccio della sindaca uscente sulle classifiche redatte dal Sole24ore, usate à la carte a seconda della convenienza. Se oggi magnifica il primo posto di Piacenza nella qualità della vita dei giovani, risultato che dipende in gran parte dall’apporto dei migranti, come spieghiamo in seguito, non abbiamo letto commenti – per esempio – sulla classifica della qualità dell’aria redatta dallo stesso quotidiano nazionale. Forse perché ci pone al 99esimo posto su 107 capoluoghi di riferimento?”.
Così Piacenza Coraggiosa, ecologista e solidale commenta le affermazioni della sindaca rispetto alla classifica uscita sul quotidiano di Confindustria.“Abbiamo la percezione di vivere in un’altra città. Una città in cui i giovani chiedono spazio, ascolto e cogestione. Invece, guardando i criteri, vorremmo condividere alcune puntualizzazioni che speriamo la destra sappia far proprie soprattutto quando parla di cittadini stranieri in modo sferzante, utilizzati per scalare classifiche nazionali ma che qualcuno della coalizione che sostiene la sindaca vorrebbe addirittura escludere dall’assegnazione delle case popolari”.
Sono 3 gli indici in cui Piacenza viaggia nelle parti alte di classifica: il saldo migratorio (secondi in Italia), grazie agli stranieri che cercano qui un futuro migliore; la bassa età media al parto, dove si osserva una netta diminuzione dei nati con entrambi i genitori italiani e un aumento esponenziale di quelli con almeno un genitore straniero (1 su 2, dati Regione Emilia-Romagna) e le aree sportive, un lascito del passato, perché non si ricordano investimenti significativi dell’attuale amministrazione. Altri due indici (laureati e disoccupazione) sono una manna per la classifica ma l’algoritmo del Sole24ore ha fatto una media “in base ai dati medi nazionali e ai dati delle province vicine” perché non recuperati dal quotidiano. Si tratta della media dei laureati 25/39 anni e soprattutto della disoccupazione giovanile che il Sole24ore non recepisce, ma che – in realtà – risulta al di sotto della media: “A Piacenza si registra un calo del tasso di occupazione che nel 2020 è pari al 68,8% e la crescita di quello di inattività che arriva al 27%”, si legge nel rapporto Ires 2021.
“La cosa più coerente che la sindaca dovrebbe fare è ringraziare chi scappa da fame e conflitti e sceglie Piacenza per rifarsi una vita, trovando ascolto nell’ambito sociale ma troppe chiusure da parte dell’amministrazione in carica, che speriamo per i giovani lo sia ancora per poco”
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