Piacenza città “Amica della famiglia”, la proposta di Fratelli d’Italia scalda l’aula: l’assessore dice sì ma il consiglio boccia la mozione

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Riprende dopo la pausa estiva il consiglio comunale a palazzo Mercanti. La seduta si è aperta con la nomina dei componenti del Comitato dei garanti. Il Comitato dei Garanti è organo di garanzia a tutela dei diritti di partecipazione all’attività del Comune da parte dei cittadini, attraverso strumenti di iniziativa popolare, quali proposte di deliberazione o referendum. I cinque membri saranno Massimo Toscani, notaio ed ex presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, e gli avvocati Carlo Bernini, Mauro Paladini, Margherita Prandi e Paolo Veneziani.

Eletti poi anche i giudici popolari delle Corti d’assise e delle Corti d’assise d’appello: ovvero i consiglieri Barbara Mazza e Salvatore Scafuto.

I consiglieri comunali hanno poi presentato alcune interrogazioni. Patrizia Barbieri ha chiesto di introdurre regole nella circolazione con monopattino. Sara Soresi (FdI) ha chiesto di risolvere la questione del cittadino che attualmente vive in auto all’interno del parcheggio di viale Sant’Ambrogio, ritenendosi poi soddisfatta dell’intervento dell’amministrazione spiegato dall’assessore Nicoletta Corvi.

Ha acceso la discussione la mozione di Gloria Zanardi (FdI) la quale ha avanzato la proposta di aderire al network nazionale dei Comuni Amici della Famiglia.

Non voglio focalizzarmi sul concetto di famiglia perché ognuno ha la propria concezione – spiega Zanardi – avanzo questa proposta pensando soprattutto al tema della sfida demografica. La nostra comunità è caratterizzata da una forte denatalità. Per questo è importante che l’ente si impegni a strutturare vari interventi volti al sostegno delle relazioni personali, familiari e sociali che possano sostenere il nucleo familiare”.

Da parte della giunta è arrivata piena apertura alla proposta, come spiegato dall’assessore ai Servizi Sociali, Nicoletta Corvi. “Ho avuto la possibilità di approfondire i contenuti di questo network. Noi parliamo di ‘famiglie’ più che di ‘famiglia’, come tra l’altro ha anticipato Zanardi, teniamo in considerazione varie sensibilità e questo è importante. Proprio in questo senso ho avuto delle garanzie: il network non impone un’idea di famiglia. Noi con l’adesione al network non aderiamo a un concetto unico di famiglia. Ogni amministrazione comunale ha la libertà di orientare il proprio posizionamento rispetto al concetto di famiglia e quindi le proprie scelte rispetto al proprio concetto di politiche per la famiglia. Avrei avuto difficoltà ad aderire a un concetto dato, e non è così, si può decidere in maniera autonoma”.

Cos’è il network dei comuni amici della famiglia

Il Network delle famiglie è stato istituito nel 2017 dalla Provincia Autonoma di Trento, dal Comune di Alghero e dall’Associazione Nazionale Famiglie Numerose. Raggruppa le amministrazioni comunali e le organizzazioni che intendono promuovere nei propri territori politiche di sostegno al benessere delle famiglie residenti e ospiti. Il Network è pertanto luogo di scambio e di incontro di buone prassi nel quale comuni e organizzazioni aderenti possono confrontarsi sulle politiche che incidono sulla qualità della vita familiare e del benessere territoriale, per conoscere le esperienze in atto, condividere strumenti e metodologie. Il Comune, in quanto pubblica amministrazione più vicina ai cittadini, partecipa al processo coinvolgendo le organizzazioni private e le associazioni familiari locali secondo il principio della sussidiarietà orizzontale.

Critico Stefano Cugini, di Alternativa per Piacenza. “Non nascondiamoci dietro a un dito, questo network ha un indirizzo, è il cavallo di battaglia di una certa parte politica. Si basa sul concetto di famiglia tradizionale, questa è la verità. Abbiamo davvero bisogno di iscriverci a questo network per essere ‘amici della famiglia’? Il network dei comuni family friendly che parte da Trento significa cose ben precisi, era uno degli obiettivi di Massimo Polledri, ricordiamolo. Siamo entrati nella rete Ready, non significa nulla questo?”.

Positiva la mozione, dal momento che si parla anche di natalità. Inoltre l’assessore Corvi ha specificato che ha avuto il tempo di approfondire e non emerge alcun indirizzo ideologico”, spiega invece Barbara Mazza, Lista civica Patrizia Barbieri sindaco Massimo Trespidi.

Anche da Caterina Pagani (Piacenza Oltre) apertura alla proposta: “Apprezzo le rassicurazioni dell’assessore Corvi, la preoccupazione per il calo demografico è un tema centrale”.

Alla fine la mozione è stata respinta con 14 voti contrari, 11 favorevoli e quattro astenuti.

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