Prendono il via giovedì 5 maggio alle 21, presso il Museo di Storia Naturale in via Scalabrini, gli incontri collaterali alla mostra “Piacenza chiama Marte. Come gli icnofossili piacentini aiutano la ricerca della vita su altri pianeti”.
Il primo appuntamento vedrà come protagonista il curatore Andrea Baucon e avrà come tema “Gli icnofossili del Piacentino: da un oceano primordiale a Marte”, un viaggio narrato che racchiude il significato di ciò che è esposto in mostra. Baucon è un paleontologo che studia le interazioni tra vita e substrato (icnologia): “Se da un lato – afferma – tane, impronte e piste possono dire molto del comportamento degli animali, dall’altro i reperti del nostro Appennino racchiudono reperti assai simili a quelli presenti su Marte”. E qui, viene da dire, sta il fascino e il mistero della mostra. Baucon insegna all’Università di Genova dove fa parte di un progetto di ricerca sulle architetture animali come indicatori ambientali. Si occupa anche di divulgazione scientifica e del rapporto tra geologia e arte.
Gli incontri proseguiranno il 12 maggio alle 21 con l’astrofisico Roberto Silvotti che relazionerà su “Alla ricerca di vita: Marte, satelliti di Giove e Saturno, pianeti extrasolari”; il 19 maggio alle 21 sarà la volta del chimico Francesco Pini che interverrà su “Le origini della vita: una questione di chimica”, mentre il 26 maggio Andrea Baucon e Girolamo Lo Russo approfondiranno il tema “I siti archeologici piacentini; dove e come cercare gli icnofossili”.
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