Reduce da due sconfitte consecutive e ben lontano dalla vetta della classifica il Piacenza di Maccarone non può che cercare i 3 punti in casa del Legnano, fanalino di coda del girone B assieme a Tritium e Ponte San Pietro .
Forse stiamo vivendo il punto più basso della storia recente del club. I fischi, più che legittimi, indirizzati alla squadra dopo il ko con la Pro Palazzolo hanno preceduto forti segnali di disamoramento dei sostenitori, che avevano accettato tutto, persino una ricaduta in serie D, ma che ora vedono lontanissimo il sogno di un ritorno immediato tra i professionisti.
Il Piacenza di Desenzano è solo un lontano ricordo. La parabola discendente, iniziata paradossalmente con una vittoria sull’allora capolista Arconatese è proseguita con due gare dove il vero protagonista è stato il non gioco. Un lento e prevedibile giro palla che non ha portato a granché: le occasioni create in due gare dai piacentini si contano sulle dita di una mano (ascolta i punti di vista di Andrea Amorini). E così il Piacenza che doveva dominare il campionato ora si ritrova al settimo posto a sette lunghezze di ritardo dalla capolista.
Marco Gatti è un dirigente atipico. Prima di tutto perché spesso e volentieri è lui a parlare nei momenti delicati, tanto che, visto il suo recente passato, quasi ci si dimentica non sia più lui il presidente. E’ chiaro a tutti che il suo apporto sulla formazione di questa rosa sia stato pressoché decisivo. Poi perché non è da tutti arrivare in sala stampa e “metterci la faccia”, senza trincerarci dietro a figure di facciata. Gatti ha ammesso i suoi errori, perché ha capito che il momento era delicato e non solo per la stagione in sé, ma perché l’ultima cosa che questo club deve fare è lasciar svanire l’attaccamento dei suoi supporter (clicca qui per l’intervista integrale).
Questi ultimi avrebbero voluto “la testa” di Maccarone, ma l’esonero è stato giudicato non attuabile dai piani alti della società, proprio per il poco tempo che un eventuale nuovo allenatore avrebbe avuto in vista di questa gara.
Le assenze sono tante e pesanti, questo è sotto gli occhi di tutti: mancheranno di nuovo Moro, Corradi, Bachini, Kernezo e Zini. E’ chiaro che alla prima finestra di mercato qualche operazione per rintuzzare l’organico vada fatta e non è nemmeno da escludere che il Piacenza possa già attingere agli svincolati. Tuttavia questa situazione, frutto sicuramente di errori in fase di campagna acquisti, non può rappresentare un alibi. La squadra sembra infatti aver perso la sua identità e con essa un’idea di gioco precisa. A Legnano chi scenderà in campo dovrà aggredire la partita fin dal 1’.
Arconatese – Villa Valle
Caldiero Terme – Ponte San Pietro
Caravaggio – Ciserano
Club Milano – Castellanzese
Crema – Brusaporto
Desenzano – Real Calepina
Folgore Caratese – Clivense
Pro Palazzolo – Varesina
Tritium – Clivense
Legnano – Piacenza DIRETTA SU RADIO SOUND
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