Prosegue l’attività della Polizia di Stato volta al contrasto dei delitti online, fenomeno che continua a prendere piede di pari passo con lo sviluppo tecnologico.
Nel corso delle ultime settimane, la Squadra Mobile della Questura di Piacenza ha svolto un’indagine per un’estorsione online commessa attraverso il metodo del “finto boss delle escort”, tipologia di reato in espansione parallelamente alla diffusione online di siti per la ricerca di prestazioni sessuali a pagamento.
I criminali attraverso annunci ad hoc sui siti dedicati, ottengono i numeri di telefono di papabili clienti che cercano di contattare le escort, e da quel momento iniziano a mandare messaggi fortemente intimidatori, chiedendo denaro per il “disturbo” arrecato alle prostitute contattate senza poi aver concluso alcun accordo con esse.
I contenuti dei messaggi sono particolarmente violenti, e spesso mostrano l’uso di armi se non addirittura cruente esecuzioni, tanto da intimidire profondamente le vittime di tali reati.
È il caso recente di un piacentino, che dopo aver navigato su diversi siti d’incontri e contattato alcune escort utilizzando la propria utenza telefonica, ha iniziato a ricevere messaggi minatori che gli intimavano di pagare per il “disturbo” da un soggetto che riferiva di essere il boss delle prostitute ed un mafioso.
Dopo aver pagato 1000 euro al sedicente boss a seguito dell’intimidazione, riceveva un’ulteriore richiesta di pagare altri mille euro.
Compreso che le richieste di denaro non sarebbero cessate, trovata la forza di portarsi in Questura e denunciare quello che stava subendo.
Tale denuncia dava inizio alle indagini della Squadra Mobile, che attraverso l’analisi dei movimenti economici, nel giro di poche settimane risaliva a due soggetti, un cittadino italiano trentacinquenne ed una cittadina domenicana cinquantenne, residenti in altra Regione, che venivano denunciati per estorsione.
Chiaramente, i due soggetti non sono connessi né al mondo della prostituzione né a quello della criminalità organizzata.
L’invito ai cittadini che dovessero patire tali richieste estorsive è, come sempre, di non pagare e di proporre denuncia alle autorità competenti.
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