Piacentino a processo per aver cercato di staccare la fornitura di energia elettrica a Matteo Renzi.
Il fatto è accaduto nel 2016 poco dopo la sconfitta del governo sul referendum costituzionale. Il piacentino è accusato di essersi impossessato di dati personali dell’ex Presidente del consiglio. In particolare avrebbe chiamato il call center dell’Enel, fingendosi Renzi e chiedendo il distacco della fornitura di energia elettrica.
La vicenda poi si risolse in un nulla di fatto. Il personale Enel fermò la procedura dopo aver scoperto che non c’era stata nessuna richiesta di disattivare il servizio di energia elettrica nell’abitazione di Renzi.
L’inizio del processo
Il 26 febbraio è iniziato a Piacenza il processo dopo l’indagine della Polizia Postale. In particolare si è trattato di un’udienza veloce per le consuete prassi prima del rinvio del procedimento.
Intanto il piacentino, accusato di accesso abusivo a un sistema informatico e di sostituzione di persona, ha negato ogni addebito parlando di errore. Secondo la Polizia Postale invece il consulente Enel, avrebbe approfittato del ruolo per prelevare i dati di Renzi e poi chiamare il call center per richiedere il distacco dell’utenza dell’ex Premier.
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