Attualità

Peste suina, Coldiretti incontra il commissario straordinario: “Servono interventi rapidi e indennizzi per le aziende danneggiate”

Contenimento della diffusione della Peste suina africana, disponibilità sugli indennizzi agli allevamenti per la mancata produzione a causa della Psa e impegno per una importante azione di contenimento della popolazione dei cinghiali, principali vettori del virus. Questi sono alcuni dei punti principali che il nuovo Commissario straordinario per la peste suina africana Giovanni Filippini ha messo sul tavolo dell’incontro avuto con oltre 500 allevatori della Coldiretti delle zone interessate dall’epidemia come purtroppo il Piacentino che sta mettendo a rischio un intero settore e la sopravvivenza di una delle Dop più importanti del nostro Paese.

L’incontro

All’incontro in modalità webinar hanno partecipato anche i vertici di Coldiretti con il presidente nazionale Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo. Filippini ha delineato agli allevatori quali saranno le strategie che intende mettere in campo e che partiranno proprio dal limitare quello che è il numero della popolazione dei cinghiali, ribadendo che gli allevatori non vanno additati come responsabili e che andrà adottata ogni misura anche drastica per evitare che la Psa si diffonda nelle province limitrofe a quelle fino ad ora interessate che rappresentano la metà del patrimonio suinicolo nazionale.

Indennizzi

“Abbiamo chiesto al Commissario straordinario – ha detto il presidente di Coldiretti Prandini – di cui conosciamo e riconosciamo le grandi doti in questo ambito visto quanto fatto in passato in Sardegna – che vengano da subito erogati gli indennizzi dovuti alle aziende danneggiate dalla Psa che oggi sono in grande difficoltà. Certezza degli indennizzi che non devono riguardare solo quelle aziende che hanno subito gli abbattimenti, ma dobbiamo tenere in considerazione il tema del fermo aziendale, che riguarderà tutti quegli allevamenti che saranno costretti a rimanere fermi e non potranno nemmeno ripopolare”.

Monitoraggio costante

“Ci dovrà poi essere – ha proseguito Prandini parlando al Commissario e agli allevatori – un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare che ci siano grandi speculazioni ed infine – ha aggiunto – sarà fondamentale anche procedere a uno stop a mutui e ai contributi per le aziende colpite. Per questo – ha concluso il presidente di Coldiretti – già in questi giorni torneremo a incontrare le istituzioni perché si proceda in maniera rapida”.

“Sono 10 anni che poniamo la questione di questo pericolo per un settore cruciale della nostra produzione agricola – ha dichiarato Gesmundo –  vista la gravità della situazione non possiamo fare sconti a nessuno quando a rischiare è una filiera con un valore tra produzione e indotto di circa 20 miliardi di euro, centomila posti di lavoro e 10 milioni di animali allevati”.

Prosegue – afferma il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli- l’impegno costante di Coldiretti a sostegno degli allevatori colpiti e di tutti quelli che si trovano nelle aree interessate che devono avere, di fronte a una crisi di queste dimensioni, tutta l’attenzione istituzionale necessaria.

La mobilitazione di Coldiretti

Coldiretti, che da anni denuncia il problema della fauna selvatica, proprio in questi ultimi mesi ha organizzato una grande mobilitazione che ha toccato tutto il territorio nazionale con cinquantamila gli agricoltori scesi in piazza nelle regioni italiane (4mila a Bologna, di cui 500 piacentini) per dire stop ai cinghiali e chiedere i piani straordinari di contenimento per fermare un’invasione che devasta le colture e – provocando incidenti stradali – mette a rischio la vita dei cittadini, nei centri urbani come nelle aree interne. Questi animali, inoltre, sono i principali diffusori delle peste suina africana che, pur essendo innocua per l’uomo, minaccia pesantemente la sopravvivenza delle aziende. In pericolo – sottolinea Gallizioli – ci sono i nostri allevamenti suinicoli, dai quali nascono le specialità della norcineria nazionale.

Come Coldiretti – conclude Il direttore – vigileremo e reagiremo al fianco dei nostri soci suinicoltori affinché gli interventi necessari non rimangano lettera morta, ma si proceda nel più breve tempo possibile a copertura del mancato reddito.

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