È stata revocata la Zona di restrizione III in Emilia-Romagna, nel Piacentino, per le misure di contrasto alla diffusione della peste suina africana.
Lo ha deciso in questi giorni la Commissione europea nel regolamento che stabilisce periodicamente le misure speciali da adottare per il controllo per la Psa, dando così atto dei buoni risultati raggiunti grazie alle misure di prevenzione negli allevamenti realizzate in Emilia-Romagna.
La restrizione III, che viene applicata nei territori dove si riscontrano casi di suini positivi in allevamenti domestici, era scattata a fine luglio 2024 nel Piacentino, dopo la scoperta di un unico focolaio in Provincia e numerosi altri nelle Regioni limitrofe. Il virus non è dunque presente oggi negli allevamenti emiliano-romagnoli.
“Con la rimozione della Zona III diminuiscono le restrizioni per gli allevamenti della zona, tema su cui la Regione si era fortemente impegnata fin da agosto per ottenere deroghe alla movimentazione delle carni e ristori per le aziende interessate- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. È positivo inoltre che dai dati certificati si è potuto riscontrato che nei selvatici il virus non si è esteso ad altre aree, merito delle misure messe in atto per il contenimento dei cinghiali, da cui consegue che le zone di restrizione restano quelle del marzo scorso”.
“Fondamentale- aggiunge l’assessore- la sinergia che si è attivata fin da subito fra i due assessorati regionali alle Politiche per la salute e all’Agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca, che ha portato alla costituzione formale sia di un gruppo operativo regionale sia territoriale nelle provincie di Piacenza e Parma, soggette a restrizione, ma anche nelle altre provincie della regione, gruppi a cui vanno i nostri ringraziamenti, così come ai servizi veterinari, per l’attività di sorveglianza e monitoraggio svolta”.
Intanto proseguono le misure regionali di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus. È aperto fino a dicembre il quarto bando per interventi di sostegno agli investimenti sulla biosicurezza. A disposizione 1,4 milioni di euro del Piano di sviluppo rurale, per lavori da realizzare e rendicontare entro l’autunno 2025.
Il bando è rivolto agli imprenditori agricoli dell’Emilia-Romagna, singoli o associati, titolari di stabilimenti o proprietari di suini allevati in stabilimenti o all’aperto allo stato brado e semibrado. Il contributo va da un minimo di 5 mila euro a un massimo di 150mila, per una percentuale di sostegno del 70% del costo ammissibile d’investimento.
Sono ammesse le spese per l’acquisto di recinzioni antintrusione perimetrali o elettrificate per allevamenti semibradi. Previsti anche fondi per l’acquisto e l’installazione di altri strumenti efficaci nel contrasto della malattia come piazzole per la disinfezione degli automezzi, la creazione di zone filtro per il personale degli allevamenti e i visitatori, l’acquisto di celle frigorifero per lo stoccaggio di carcasse.
Le domande potranno essere presentate entro il 20 dicembre esclusivamente online sul Sistema informativo agricolo di Agrea.
In totale, i tre bandi precedenti, hanno raccolto 173 domande di sostegno, per circa 190 allevamenti oggetto di intervento.
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