Era stata Patrizia Barbieri, ex sindaco di Piacenza, a chiedere alla giunta una commissione sul tema Pertite. E oggi la richiesta è stata esaudita. Barbieri aveva avanzato questa richiesta in occasione del consiglio comunale dello scorso 8 maggio. Durante quella seduta, infatti, l’assessore Adriana Fantini aveva stilato un resoconto basato anche sulle comunicazioni di esercito e Demanio. Un resoconto contenente informazioni che di fatto metterebbero la parola fine, definitivamente, sul sogno di trasformare la Pertite in parco pubblico.
Come spiegato da Fantini, infatti, è emersa una prima criticità legata agli edifici presenti nell’area. La Pertite è vasta 275mila metri quadrati, 30mila dei quali sono edificati. Gli edifici in oggetto versano in forte stato di degrado strutturale e presentano amianto al loro interno: la demolizione di queste strutture richiede una spesa di 50-60 milioni di euro. Cifra che né il Comune, né la Difesa possono attualmente permettersi. C’è poi il discorso bonifica: in data 17 aprile il Demanio ha inviato una nota al Comune parlando anche della necessità di effettuare una “bonifica bellica e da inquinanti”. E quindi, con la bonifica della Pertite, altri soldi.
Ecco allora una commissione per cercare una soluzione.
Durante la commissione, Barbieri ha avanzato dubbi in merito a questi costi, sottolineando che, per quanto riguarda la bonifica, si era inizialmente parlato di circa 400 mila euro. Senza considerare – spiega Barbieri – che il problema dell’amianto non era nemmeno stato menzionato.
Anche sui 60 milioni Barbieri storce il naso, parlando di costi mai messi agli atti. Il sindaco Katia Tarasconi, da questo punto di vista, si è detta poco ottimista. Volendo anche dimezzare questi costi la situazione non cambierebbe.
E allora quale proposta?
Luigi Rabuffi di Alternativa per Piacenza, Barbara Mazza (Lista civica Barbieri con Liberi) e Gloria Zanardi (Fratelli d’Italia) sono concordi nel chiedere maggiore chiarezza su questo tema: “Il problema è sempre stata la pista carri, ora salta fuori la bonifica”, e chiedono un nuovo sopralluogo al quale possano partecipare tutti i consiglieri.
Il sindaco Tarasconi lancia invece una prima, preliminare soluzione: un recupero progressivo dell’area, in sostanza una riqualificazione per stralci.
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