Peppe Servillo al Municipale mercoledì 5 febbraio in “Pensieri e parole – Omaggio a Lucio Battisti”.
Dopo oltre dieci anni di sodalizio artistico, uno dei più originali interpreti della canzone italiana – Peppe Servillo – e cinque grandi musicisti di jazz – Javier Girotto, Fabrizio Bozzo, Furio Di Castri, Rita Marcotulli e Mattia Barbieri – si ritrovano per affrontare l’universo poetico di Lucio Battisti. In scena mercoledì 5 febbraio alle ore 21 al Teatro Municipale di Piacenza “Pensieri e parole – Omaggio a Lucio Battisti”. E’ un appuntamento inserito nel cartellone Altri Percorsi della Stagione di Prosa “Tre per Te” 2019/2020. Una proposta da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj. Con la Fondazione Teatri di Piacenza, il Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren.
Gli arrangiamenti di Girotto e il genio teatrale di Peppe Servillo riescono a tracciare un nuovo percorso, suggestivo e inaspettato. In particolare attraverso venti grandi canzoni di Battisti. Un percorso ricco di sapori latini, ritmi avvolgenti, storia, emozioni e grande pathos. Da “Il mio canto libero” a “Penso a te”, la maestria di Peppe Servillo, Rita Marcotulli, Javier Girotto, Fabrizio Bosso, Furio di Castri e Mattia Barbieri si mette al servizio di questo straordinario autore. Soprattutto abbattendo i confini che separano il mondo della canzone da quello del jazz e dell’improvvisazione per portare il pubblico in un territorio aperto. Quale? Quello della grande musica e della magia dei suoni.
Una sfida particolarmente impegnativa per l’assoluta particolarità del repertorio. L’originalità delle canzoni. Il loro essere così diverse tra di loro nella musica e nei testi. Così intrise da un’inesauribile vena compositiva, potrebbe rendere arduo il lavoro di affrontarle senza farne delle vere e proprie “cover”.
Spiega Peppe Servillo: «Dopo “Uomini in frac” e “Memorie di Adriano”, dopo un Modugno felice e il Celentano del clan, abbiamo deciso con Pensieri e parole di reinterpretare l’autore più intimo, lirico e personale della canzone italiana, Lucio Battisti. Popolare e sofisticato, italiano e solitario, costruttore e inventore di una canzone che resta intimamente patrimonio di tutti, incrociando sensibilità e pensieri musicali diversi. Cantare nuovamente le sue canzoni, da Mogol a Panella, è la possibilità per noi di rileggere una nostra storia minore e quotidiana che tanto ci suggerisce e commuove».
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