Attualità

Paziente 1 da una clinica privata di Piacenza? L’Ausl smentisce

Il paziente 1 era piacentino? Sulla questione interviene anche l’Ausl, in attesa di visionare il servizio che andrà in onda questa sera su Rai 3 nel corso della trasmissione Report.

La nota dell’Ausl

Nessun trasporto con dispositivi di protezione individuale per biocontenimento fatti dalle Case di Cura Piacenza e Sant’Antonino tra gennaio e febbraio. In riferimento all’articolo comparso sul quotidiano “Repubblica” in data odierna a firma di Alessandra Ziniti, in cui si anticipano i contenuti della trasmissione “Report”, in onda questa sera, l’Azienda Usl di Piacenza precisa quanto segue.

Lo racconta un’infermiera della clinica Piacenza del gruppo Sanna, dove adesso sono in malattia ben 150 operatori su 250. Alcuni di loro si sono ammalati poco prima che a Codogno venisse diagnosticato il primo caso ufficiale di Coronavirus. di ALESSANDRA ZINITI

Nei mesi di gennaio e febbraio 2020 i mezzi della sistema Emergenza Urgenza 118 di Piacenza non hanno fatto alcun intervento di trasporto indossando Dispositivi di Protezione Individuale per biocontenimento per pazienti in uscita né dalla Case di Cura Piacenza né dalla Casa di Cura San’Antonino.

Non trova alcuna corrispondenza nei registri della Centrale operativa 118 Emilia Ovest nemmeno il riferimento a un altro trasporto che, secondo l’articolo, sarebbe avvenuto il 17 febbraio dalla Casa di Cura Sant’Antonio. In quella data non risultano trasporti in urgenza verso l’ospedale di pazienti anziani che sia poi risultati positivi al virus covid-19.

Si fa invece presente come, nell’ambito della complessa emergenza affrontata dal nostro sistema sanitario provinciale dal 21 febbraio in poi, le Case di Cura Piacenza e Sant’Antonino si siano prontamente messe a disposizione della comunità. Le due strutture private accreditate gestiscono attualmente 170 posti letto dedicati ai malati covid, su un totale di 750 posti letto provinciali dedicati all’assistenza ai pazienti positivi, regolati secondo un accordo sottoscritto dalla Regione Emilia Romagna con Aiop.

La scelta maturata dalla proprietà delle due Case di Cura è stata caratterizzata da un forte senso di responsabilità nei confronti del territorio. La collaborazione e l’apporto del privato sono stati essenziali per affrontare la complessità della situazione. Tra l’altro, nella Casa di Cura Piacenza sono state trasferite le attività di Pronto soccorso ortopedico e di Chirurgia senologica dell’ospedale di Piacenza, che erano state temporaneamente sospese per affrontare l’emergenza.

Il paziente 1 era piacentino?

Il paziente 1 potrebbe non essere l’uomo di Codogno da cui tutto parrebbe essere partito. L’ipotesi sarà trattata questa sera nel corso della trasmissione Report. Il paziente uno, infatti, si sarebbe ammalato prima di Mattia, l’uomo di Codogno: il contagio risalirebbe a gennaio e sarebbe avvenuto in una casa di cura privata di Piacenza.

Lo avrebbe riferito una radiologa della stessa struttura. Il paziente 1 sarebbe un anziano, contagiato a gennaio. Il paziente sarebbe stato ricoverato nella clinica in questione dove sarebbe deceduto. Solo in seguito sarebbe risultato positivo al coronavirus.

A fare luce su questo caso proverà, questa sera, l’inchiesta di Report di Sigfrido Ranucci in onda su Rai3.

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