Non nasconde l’emozione Pascal Villa titolare dell’impresa funebre Maccini di Piacenza. L’impresario funebre piacentino svolge questo mestiere da una vita ed è abituato alla morte ma mai si era trovato di fronte a una tragedia come questa. Ai microfoni di Radio Sound, l’emittente piacentina che fin dai primi contagi aggiorna con informazioni utili e storie di vita al tempo del coronavirus, Pascal Villa si racconta e si commuove.
Ci spiega quanto sia forte il dolore, quanto complicato sia gestire le emozioni, rientrare a casa la sera e dover rispondere alle domande della figlia di 12 anni, quanto sia cambiato l’aspetto della morte e quanto possiamo imparare da questo ‘mostro’. “Dobbiamo imparare a volerci bene.”
Pascal Villa: “I parenti non possono più vedere i propri cari. Questo restringimento è molto doloroso per le famiglie. Un dolore che va ad aggiungersi a quello per la perdita del proprio caro, in un momento così difficile.
Anche per noi che facciamo questo mestiere da anni, è complicato da gestire emotivamente – continua Pascal Villa titolare dell’impresa funebre Maccini – Il defunto viene recuperato dal luogo di decesso che può essere l’ospedale, una clinica ma anche al proprio domicilio. Purtroppo sono tante le salme, anche quelle recuperate direttamente a casa.
Le salme vengono avvolte dentro un lenzuolo, cosparse di un anti-germicida e chiuso immediatamente, sia che vada in un loculo piuttosto che alla cremazione o nella terra, in inumazione.
La bara viene trasportata e stazionata alla casa funeraria.
Nella nostra casa funeraria, la Domus Maccini, ne entrano ed escono circa 10 ogni giorni. Le nostre stanze sono piene, circa 40 salme che aspettano di raggiungere il cimitero o forno crematorio. E’ un situazione tragica. Il dolore è indescrivibile e insostenibile. “
Tamponi casa per casa per le persone con sintomi sospetti. La procedura
Pascal Villa della Domus Maccini: “Dopo il decesso vengo recuperati i documenti, istruite le pratiche e fatta la prenotazione. Nel giro di qualche giorno le salme escono dalla casa funeraria. La tumulazione richiede 3-4 giorni, per la cremazione anche 7-10 giorni. Il forno crematorio lavora a ritmi impressionanti; Speriamo che regga questo regime.
Per impedire qualsiasi tipo di contatto con l’esterno hanno vietato le valvole per i loculi. Le valvole sono sistemi che consentono di far fuoruscire in caso di rigonfiamento, l’eccesso di gas.
I parenti possono partecipare, al massimo una o due persone, alla tumulazione e alla inumazione ma non alla cremazione. “
Pascal Villa: “In passato abbiamo avuto il contagio dell’HIV e da allora le profilassi delle imprese funebri sono molto strette e severe. Cerchiamo di adottare ogni precauzione possibile.
Siamo ben forniti anche se reperire il materiale, oggi è complicato.”
Pascal Villa: “Questo purtroppo non siamo stati in grado di gestirlo a causa nel numero elevato di salme. Con 10-12 salme per stanza non possiamo garantire la privacy. L’accesso di persone alla casa mortuaria, alza il rischio di contagio. Inoltre il penultimo decreto, vieta l’accesso alle camere mortuarie. “
Pascal Villa: “La nostra fragilità passa attraverso una guerra. Una guerra silenziosa che sta colpendo tutti indistintamente, senza guardare frontiere e confini. Dobbiamo riflettere. Dobbiamo volerci bene; Non attraverso le armi o l’odio ma attraverso la sanità, la salute, l’amore.
Alla sera cerco di stare con la mia famiglia. Ma è difficile. Mia figlia di 12 anni chiede, fa domande alle quali è complicato rispondere – l’emozione traspira nelle parole di Pascal Villa – un sacerdote diceva che quando tutto va bene, il Signore lo troviamo ovunque.
Bisogna rafforzare la fede, stare con la propria famiglia e riflettere sulle cose veramente importanti, quelle poche importanti e semplici.
In questi giorni ci sono tanti episodi tristi, troppe persone defunte, tanti che hanno perso prima il papà e poi la mamma. Sono dolori molto forti per i famigliari e anche per noi. Ricevere la chiamata di un parente che ti dice ‘guardi è mancato anche mia madre o mio padre, a distanza di pochi giorni è scioccante. Vivere il disfacimento di una famiglia è terribile.
Cerchiamo di non somatizzare, ci si immedesima e cerchiamo di soddisfare gli ultimi desideri del defunto e della famiglia per l’ultimo saluto. “
Pascal Villa: “Voglio ringraziare anche i miei collaboratori che in questi giorni stanno vivendo emozioni forti, non è semplice vivere il dolore delle persone tutti i giorni.
Si avvicina la Pasqua ed eravamo abituati, come comunità cristiana, a riunirci in preghiera. Oggi non è possibile.
Un conforto spirituale e psicologico è importante.”
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