Parco della Pace, Comune e terzo settore insieme per ridare vita al chiosco: “Motore di rigenerazione urbana”

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Far rinascere il chiosco del Parco della Pace, in via Raffalda, con una nuova vocazione di aggregazione sociale che favorisca la creazione e il rafforzamento delle relazioni comunitarie, nell’ambito di un più ampio percorso di rigenerazione dell’area verde come “parco socio-educativo”. E’ il piano che la Giunta comunale ha approvato nei giorni scorsi, accogliendo la proposta avanzata da una rete di otto soggetti del terzo settore – Consorzio Sol.Co. e le cooperative sociali Des Tacum, Oltre, Il Germoglio, Aurora Domus, Casa del Fanciullo, Co.Te.Pi e Officine Gutenberg – per l’avvio di un Tavolo di coprogettazione che unisca pubblico e privato nell’impegno per promuovere, insieme, la dimensione del parco – e del chiosco che ne sarebbe il fulcro – come luogo di incontro, confronto e innovazione sociale.

Il Comune procederà, nelle prossime settimane, all’emanazione dell’avviso pubblico comparativo che consentirà, a tutti gli enti di terzo settore eventualmente interessati, di presentare il proprio progetto e candidarsi come partner dell’Amministrazione, ferma restando la valutazione positiva già formalizzata sulla proposta ricevuta.

“Crediamo molto – sottolinea l’assessora al Welfare Nicoletta Corvi – nell’opportunità di rilancio di una struttura, di proprietà comunale, che è inutilizzata da molti anni, collocata tra due quartieri densamente abitati, Infrangibile e Belvedere, dove questo servizio è particolarmente atteso come elemento che non solo possa incentivare e rendere più gradevole la frequentazione del parco da parte di famiglie, bambini e anziani, ma lo renda per tutti i cittadini un luogo privilegiato in cui incontrarsi, stare insieme, generare benessere collettivo. Il valore aggiunto di questo progetto condiviso, che l’Amministrazione costruirà insieme alle realtà proponenti sostenendone la realizzazione, sta proprio nella centralità del suo positivo impatto sociale, che vede la comunità come elemento chiave di tutte le attività di riqualificazione”.

L’intento espresso dalla rete del terzo settore è quello di organizzare iniziative di animazione, educazione ambientale, eventi sportivi e culturali in grado di coinvolgere fasce d’età diverse, con particolare attenzione alle esigenze dei più giovani e ai cittadini over 70, per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità. La gestione del chiosco, pensato come punto ricreativo e di incontro per il quartiere, prevede l’impiego di persone con disabilità o in condizioni di fragilità nello staff in servizio al bar e nella scelta dei fornitori, selezionati esclusivamente tra le imprese sociali impegnate nel sociale e nell’inserimento occupazionale di soggetti vulnerabili.

“Aspetti che insieme ai colleghi di Giunta abbiamo ritenuto molto importanti – rimarca l’assessora Corvi – perché corrispondono pienamente a quel concetto di rigenerazione che stiamo portando avanti in tante direzioni e in ambiti diversi, intesa non solo nell’accezione di restituire bellezza, decoro e vitalità agli spazi urbani, ma anche come strumento efficace e concreto di coesione sociale. A maggior ragione quando, come in questo caso, è il risultato del partenariato tra pubblico e privato che è sinonimo di partecipazione, responsabilità condivisa nella cura dei luoghi e delle persone, attenzione al territorio e ai suoi bisogni”.

Per il chiosco sociale è prevista un’apertura continuativa, dalla conclusione dell’iter di coprogettazione sino al mese di ottobre, nella fascia oraria pomeridiana e preserale (con l’ipotesi di un prolungamento serale), nonché tutto il giorno il sabato e la domenica, valutando un orario ridotto solo nelle stagioni più fredde.

La sistemazione della struttura, non più in uso ormai da alcuni anni, comporta una serie di interventi di manutenzione che dovranno essere realizzati in autonomia dagli enti di terzo settore con cui si avvierà la coprogettazione, cui competeranno anche gli adempimenti amministrativi. Il Comune ha approvato la richiesta di concessione quinquennale del chiosco e dello spazio esterno collegato, nonché la gratuità del canone.

L’Amministrazione si farà carico anche della necessaria realizzazione della rampa per consentire l’accesso in sicurezza per le persone con disabilità, garantendo inoltre un contributo a sostegno del progetto, in misura del valore sociale che riuscirà a creare, sino a 6000 euro annui per la durata della concessione, per un totale di 30 mila euro.

“Abbiamo scelto di investire in questo progetto, valutandone senza dubbio l’interesse collettivo – spiega Nicoletta Corvi – proprio perché ne riconosciamo la forte valenza sociale, ambientale ed educativa, tesa a far crescere e rilanciare una rete di relazioni sociali che costituisce la linfa vitale della comunità”. 

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