Parcheggi Lidl, il Tar: “Le sbarre dovranno rimanere alzate in attesa del giudizio”

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In una nota il sindaco Katia Tarasconi interviene sul tema delle sbarre agli accessi dei parcheggi Lidl di Piacenza (via Calciati, di cui si è parlato e scritto tanto, e anche via Emilia Pavese). Il Tar di Parma ha emesso un’ordinanza che, seppur rappresentando un passaggio interlocutorio, può essere di qualche interesse nel racconto della vicenda. 

La nota di Katia Tarasconi

“E’ necessario ordinare a Lidl Italia srl la disattivazione delle sbarre automatiche per la gestione degli accessi al parcheggio con effetto immediato e fino alla definizione del merito del presente giudizio”.

Così ha stabilito il Tar di Parma nell’accogliere contestualmente le domande cautelari formulate nei ricorsi che la stessa Lidl Italia ha presentato contro l’ordinanza dirigenziale del Comune di Piacenza che imponeva l’abbattimento delle sbarre per la regolamentazione dell’accesso ai parcheggi dei supermercati di via Calciati e di via Emilia Pavese ritenute dal Comune stesso “opere abusive”.

Del merito, dunque, si discuterà nell’udienza pubblica che è stata fissata per il prossimo 4 dicembre 2024 ma nel frattempo, pur accogliendo la richiesta di Lidl di sospendere l’effetto dell’ordinanza comunale, il Tribunale amministrativo regionale di Parma ha di fatto impedito che le sbarre (ritenute dal Comune abusive) “possano avere effetti sulla natura pubblica del parcheggio”.

Al momento, dunque, e almeno fino a dicembre quando i giudici amministrativi si esprimeranno nel merito, le sbarre resteranno al loro posto ma dovranno rimanere rigorosamente alzate, non funzionanti. In altre parole, i parcheggi dei supermercati Lidl di Piacenza continueranno a essere gratuiti e di libero accesso.

Una vicenda che, con particolare riferimento all’area di via Calciati, ha alimentato un acceso dibattito pubblico da quando qualche mese fa Lidl ha installato – a sorpresa per i cittadini della zona – le sbarre agli accessi del parcheggio e una serie di tabelle con una scritta inequivocabile: “Parcheggio clienti Lidl”.

Le stesse tabelle riportano inoltre una serie di tariffe che di fatto avrebbero trasformato un’area sosta considerata gratuita in area a pagamento: il parcheggio sarebbe rimasto gratis “Fino a 90 minuti”, dopodiché il costo sarebbe stato di 10 euro all’ora.  

Per quanto riguarda via Calciati la questione è complessa e parte da lontano, e più precisamente dal 2018, quando il Consiglio comunale di Piacenza aveva dato l’ok alla realizzazione del supermercato Lidl a seguito del cambiamento di destinazione d’uso dell’area da residenziale a commerciale.

Un ok al quale il Consiglio comunale era arrivato anche a fronte della garanzia – fornita e verbalizzata all’epoca in aula consigliare dall’allora assessora all’Urbanistica Erika Opizzi – che il parcheggio realizzato di fronte al supermarket di via Calciati sarebbe stato di libero accesso e gratuito per tutti i cittadini.

Tuttavia negli uffici comunali non esiste alcuna convenzione ufficiale protocollata in virtù della quale il Comune di Piacenza possa imporre alla proprietà del supermercato Lidl di consentire il libero accesso al parcheggio in questione. In altre parole, quel parcheggio è in effetti un parcheggio privato che di conseguenza, carte alla mano, potrebbe essere gestito da Lidl come parcheggio riservato esclusivamente ai clienti.

In buona sostanza, stando agli atti, la proprietà del supermercato potrebbe – ad esempio – chiudere il parcheggio dalla sera alla mattina o potrebbe legittimamente limitarne l’accesso durante il giorno ai soli clienti del negozio, magari con personale addetto a gestire gli accessi. Ciò che tuttavia quel parcheggio non può essere, secondo il Comune, è un’attività a pagamento ovvero un’attività commerciale per la quale sarebbe stato necessario richiedere specifiche autorizzazioni.

Ad oggi dunque – sempre con riferimento a via Calciati ma vale lo stesso anche per via Emilia Pavese – l’unica attività commerciale autorizzata è quella relativa al supermercato. Il parcheggio ad esso adiacente, pur essendo in effetti privato (tant’è che la Polizia locale non potrebbe far rimuovere veicoli al suo interno), non può essere gestito come attività commerciale a pagamento.

Questa è la posizione del Comune che, con ordinanze dirigenziali, ha quindi disposto l’abbattimento delle sbarre e delle relative tabelle riportanti le tariffe. E ciò dopo vari incontri nei quali Comune e proprietà di Lidl avevano tentato di trovare una soluzione che tenesse conto, tra l’altro, della legittima esigenza di Lidl di garantire ai propri clienti la possibilità di sostare nei pressi del negozio. Soluzione che però al momento non è stata trovata.  

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