Eventi a Piacenza

Paolo Stella presenta il suo nuovo libro “La luna piena delle fragole” il 22 ottobre all’Auditorium Fondazione Piacenza e Vigevano

Paolo Stella presenta il suo nuovo libro “La luna piena delle fragole” sabato 22 ottobre alle ore 11.00 all’Auditorium Fondazione Piacenza e Vigevano (Via Sant’Eufemia. 12).

Paolo Stella presenta il suo terzo libro e questa volta parla ai giovanissimi. La luna piena delle fragole, edito da De Agostini, infatti, è un progetto nato dai ragazzi e dalle ragazze per i ragazzi e le ragazze, ma anche per tutti quegli adulti che tentano di decifrarli, che mescola uno straordinario racconto con le illustrazioni poetiche realizzate dall’artista Giuseppe Lo Schiavo attraverso un tool di Intelligenza Artificiale: è il primo romanzo al mondo che utilizza questa tecnologia per tradurre le parole in immagini, portando nell’editoria un inedito e rivoluzionario linguaggio visivo. Il romanzo è un mito, ma anche una fiaba, che narra la difficoltà di sentirsi diversi e il desiderio di scoprirsi.

“L’editore era rimasto molto colpito dalla scrittura con cui avevo dato vita al personaggio undicenne del mio ultimo libro e mi ha proposto di scrivere un romanzo per i ragazzi e le ragazze. Inizialmente ho declinato l’invito, ma poi ripensandoci ho capito che poteva essere un’esperienza molto interessante. Ho così deciso che avrei approcciato a questo lavoro in maniera sperimentale, attraverso lo scambio diretto con la generazione Z. Non volevo interpretare il pensiero e i bisogni dei giovani con la mia testa da adulto, ma volevo capire veramente quello che pensano oggi i ragazzi e le ragazze. Questa generazione non ha precedenti, sia perché è nata nell’era digitale, sia perché è stata privata delle relazioni con i coetanei e del contatto fisico a causa della pandemia”, racconta Paolo Stella, creativo poliedrico, esperto di strategie web e autore dei due best sellers Meet me alla boa e Per caso, tanto il caso non esiste.

Per condurre questa indagine, Paolo Stella ha potuto usufruire della preziosa collaborazione di Anna A. Bonfanti, psicologa e psicoterapeuta dell’Associazione Argo-Centro per la persona, che ha organizzato una serie di tavole rotonde con giovani della Gen Z e accompagnato l’autore nell’ascolto delle storie di vita di un gruppo di ragazze ospiti di una casa-famiglia Fraternita Capitanio di Monza. I loro racconti e le loro riflessioni sono stati d’ispirazione per la stesura del romanzo e a loro è dedicato il libro.

“Confrontandomi con i ragazzi e le ragazze che ho incontrato nei mesi prima di scrivere il libro, ho capito che uno dei temi più urgenti e delicati di questa generazione di giovani è quello della solitudine, ma questo stato d’animo è differente per ognuno: esistono quindi molte solitudini diverse, che ho interpretato con le isole del romanzo, e altrettante maniere per affrontarne ognuna”, ha aggiunto Paolo Stella.

La luna piena delle fragole narra l’avventura di Nessuno, un giovane senza età e senza memoria che intraprende un viaggio verso la terraferma, alla ricerca di risposte che possano riportarlo a casa. L’impresa si rivela impossibile da condurre da solo finché il marinaio scorge all’orizzonte sette isole: ognuna interprete di un tipo di solitudine. Navigando da un’isola all’altra, Nessuno incontra ragazzi e ragazze pieni di sogni e desideri da realizzare, solitudini da riempire e mondi da tramandare. C’è chi lo fa citando i grandi autori della letteratura e chi con l’aiuto delle nuvole o delle fiamme. Uno dopo l’altro, il protagonista ascolta le parole dei suoi nuovi amici, scoprendo nuove cose su se stesso e sugli altri.

“Parlando ai giovani e giovanissimi ho voluto accompagnare la storia con delle illustrazioni, come è il Piccolo Principe, uno dei miei libri cult, e ho scelto la strada dell’intelligenza artificiale perché fotografa perfettamente l’epoca in cui vivono i ragazzi di oggi. L’artista Giuseppe Lo Schiavo mi ha coinvolto in un’esperienza emozionante e affascinante, in cui ho visto le mie parole trasformarsi in immagini. Ogni illustrazione è un’opera d’arte, che non sempre restituisce una figura ben delineata: questo non definito mi piace molto perché affranca il lettore da idee precostituite, restituendogli la libertà dell’immaginazione e di essere se stesso”, conclude Paolo Stella.

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