Paolo Crepet ospite alle Serate letterarie Giana Anguissola: “Uscire dalla pandemia? Iniziamo col vaccinarci” – AUDIO

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“Definire il lavoro, vaccinarsi. Questo è il primo passo per affrontare per uscire dall’incubo della pandemia. Allontanare i rischi di malattia e di morte, solo dopo si può iniziare a ragionare”. Ne è convinto Paolo Crepet, psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista italiano. Crepet sarà ospite domani, giovedì 15 luglio, dell’edizione 2021 delle Serate letterarie “Giana Anguissola”, la rassegna estiva che a luglio e agosto anima il borgo di Travo. Crepet ha affidato le proprie riflessioni al suo ultimo volume “Oltre la tempesta” (Mondadori, 2021). Una riflessione su come gli individui e la nostra società nel suo complesso, dovrebbero agire per superare la terribile esperienza che è stata la pandemia.

Secondo Crepet, è necessario organizzare l’uscita dalla pandemia. “Questa pandemia ha portato con sé anche possibilità di finanziamenti che non avevamo mai avuto e questo presuppone una visione delle cose. Cosa vogliamo fare? Dove vogliamo mettere questi soldi? Insomma, sono tanti gli aspetti da tenere in mente. Scuola, assistenza sanitaria pubblica, assistenza sociale, tutta la grande partita del clima. Insomma, tante suggestioni”.

D’altra parte il tema del futuro è estremamente dirompente, nel pensiero di Crepet: “L’altro giorno leggevo che dal 2035 non si potranno più acquistare vetture a benzina o diesel. Siamo sicuri? Come potremo alimentare tutte le vetture elettriche se in giro ci saranno solo vetture elettriche? Saranno necessarie centrali atomiche che ovviamente non vogliamo. Sono tutte questioni che appaiono semplici, mentre il futuro è molto complesso”.

La pandemia ha portato tante riflessioni in più? “Ma anche soluzioni in più.  Faccio un esempio. Io sono veneziano e in quanto veneziano sono molto felice che per la prima volta si sia arrivati a proibire le grandi navi di accedere al bacino di San Marco. E’ un segnale importante, il rispetto per una città che è patrimonio dell’intero pianeta. Ebbene, dobbiamo ideare tante di queste iniziative. Iniziative anche a sostegno dei giovani e che non siano il salario di cittadinanza che evidentemente non ha funzionato. Poi c’è un altro grandissimo tema: che ne sarà della tecnologia digitale? Quello che ci ha portato ci è piaciuto pochino: io sono stato tra i primi a tuonare contro la DAD, mentre altri erano impegnati a lusingare chissà quali reconditi giovamenti per i nostri figli. Oggi sono arrivati i primi risultati dei test invalsi che forniscono un dato eloquente: uno studente su due ha dimostrato alla Maturità di avere una preparazione da esame da scuola media inferiore”.

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