Il presidente della Libertaspes, Paolo Confalonieri, ha espresso tanti dubbi sullo svolgimento del campionato di seconda categoria che partirà l’11 ottobre. “La situazione non è regolare”
Il Calcio dilettanti – che inizierà questa domenica con i campionati di Eccellenza, Promozione, prima, seconda e terza categoria – naviga in un mare di dubbi. Il rischio di quarantena, dopo una possibile positività, getta nel panico tutti i giocatori-lavoratori che prediligono (giustamente) l’attività lavorativa allo svago domenicale.
Un portavoce di questa situazione è Paolo Confalonieri, presidente della Libertaspes
Il discorso era emerso qualche settimana fa, quando c’era stata la riunione tra le squadre di seconda categoria. Il problema dei dilettanti non sussiste nell’adattare le attrezzature, ma nell’eventualità di quarantena in caso di positività al covid. I giocatori sono prima di tutto dei lavoratori, e se non lavorano non mangiano. Il discorso si chiude in partenza.
Che campionato sarà?
Sarà un campionato strano. L’altra sera nella mia squadra si sono allenati in 13 (con due juniores aggregati), e probabilmente domenica ci presenteremo sul campo del San Corrado nelle stesse condizioni. La situazione non è regolare, ed il rischio maggiore è che molte squadre possano non presentarsi.
Ha senso giocare?
Nessuno ha paura del virus e tutti hanno paura della quarantena. Solo i professionisti possono resistere in queste condizioni. Io starei più attento, perché a livello lavorativo non ci possiamo permettere quarantena.
L’intervista completa a Paolo Confalonieri, presidente della Libertaspes
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