“Ho trovato un lavoro ben fatto e ben impostato, per questo ringrazio Luca Baldino per aver costruito un’azienda con molte caratteristiche positive, nella quale sarà possibile lavorare con impegno e passione fin da subito“. Sono queste le prime parole di Paola Bardasi, nuovo direttore generale dell’Ausl di Piacenza, che questa mattina si è presentata ufficialmente. Insieme a lei il nuovo direttore sanitario, Andrea Magnacavallo: “Una delle figure che forse maggiormente ha rappresentato l’azienda durante i mesi della pandemia“, ha motivato così la propria decisione Bardasi.
“Credo di poter portare la mia esperienza, il mio impegno e la mia passione; sono un aziendalista convinto, e la nostra è un’azienda sana e ben strutturata, nella quale sarò affiancato da validi professionisti“, ha detto Magnacavallo.
Riduzione dei tempi di attesa; proseguimento delle azioni necessarie per la realizzazione del nuovo ospedale e del Centro sportivo paralimpico del Nord Italia a Villanova; consolidamento delle cure primarie, con lo sviluppo delle Case della comunità, l’avvio di due ospedali di Comunità (a Piacenza, all’ex clinica Belvedere, e a Castel San Giovanni) e di tre centrali operative territoriali; ulteriore sviluppo del modello assistenziale hub and spoke per l’assistenza ospedaliera, con particolare attenzione alle diverse vocazioni fra presidi, alle reti cliniche e ai percorsi di cura; rafforzamento del Dipartimento di Sanità pubblica e delle attività di prevenzione e promozione della salute.
Sono queste alcune delle direttrici su cui si concentrerà l’azione del nuovo direttore generale Bardasi, nominata nei giorni scorsi dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ed entrata in servizio il 1 agosto.
La sua agenda si è subito riempita di colloqui e di incontri, per cominciare a lavorare con tempestività sugli obiettivi assegnati.
Tra le prime decisioni assunto c’è la nomina e la conferma di Andrea Magnacavallo come direttore sanitario, incarico che il professionista ha già svolto come facente funzioni da febbraio a oggi.
“Una scelta che va nel segno della continuità e che riconosce – evidenzia la dottoressa Bardasi – l’ottimo lavoro svolto in questi mesi”. Magnacavallo, già direttore del dipartimento di Emergenza Urgenza, ha infatti messo a servizio dell’Azienda la sua esperienza in un settore di primo piano, a volte condizionato da alcune criticità.
“Il ruolo che ha saputo costruirsi, che gli è valso la stima e l’apprezzamento di tanti colleghi – prosegue il direttore generale – è un elemento preziose, da valorizzare”. Non da ultimo, alla fine del 2021 Magnacavallo ha ricevuto la prestigiosa onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica come professionista simbolo di tutti i sanitari che hanno prestato soccorso a centinaia di pazienti Covid arrivati in emergenza con grave insufficienza respiratoria e soli, perché non potevano essere accompagnati da un familiare, assistendoli non solo dal punto di vista clinico ma anche con tutta l’umanità possibile.
La sua profonda e articolata conoscenza dell’area Emergenza urgenza e della stessa Azienda di Piacenza hanno orientato la scelta del direttore Bardasi, che l’ha nominato direttore sanitario per i quattro anni del suo mandato.
Già in questi primi giorni entrambi hanno concentrato la propria attenzione sulla gestione delle liste d’attesa, un obiettivo prioritario per il quale l’Ausl di Piacenza ha già messo in campo una serie di azioni che si andranno perfezionando nei prossimi mesi, per raggiungere gli obiettivi assegnati dalla Regione entro il 31 dicembre.
Insieme ai professionisti aziendali, si stanno infatti cercando le modalità più funzionali per rispondere sempre al meglio alle esigenze dei cittadini,ponendo in essere alcune azioni che saranno consolidate nei prossimi mesi.
Uno degli ambiti già potenziati è quello dell’oculistica: il nuovo direttore Rino Frisina, professionista di grande caratura scientifico-universitaria e un’esperienza chirurgica trasversale, è entrato in servizio poco meno di un mese fa. Al suo fianco sono stati assunti tre oculisti e si sta attivando un ulteriore concorso per potenziare l’equipe. È stata inoltre rafforzata la Dermatologia con due specialisti che saranno operativi da settembre. In Neurologia e Diabetologia si stanno poi perfezionando le procedure amministrative per acquisire medici, mentre Endocrinologia e Reumatologia sono recentemente diventate unità operative con funzioni autonome, con l’inserimento di professionisti dedicati al recupero delle liste d’attesa.
L’Azienda ha già posto in essere un sistema di monitoraggio costante, che consente di verificare gli standard raggiunti e intervenire tempestivamente.
Anche grazie ad appositi fondi messi a disposizione dalla Regione, si stanno ottimizzando gli accordi con il privato accreditato per ampliare gli ambiti e i volumi di prestazioni da mettere a disposizione del settore pubblico.
Nel piano delle azioni viene inoltre posta particolare attenzione a iniziative di sviluppo della Telemedicina.
Come si sta registrando in tutta Italia, anche a Piacenza le nuove infezioni da Covid19 sono in diminuzione. Questo il confronto del trend di calo nell’ultima settimana.
I dati saranno meglio definiti nel report diffuso, come ogni martedì, nel pomeriggio e pubblicato sul sito www.covidpiacenza.it.
I focolai di cui si è parlato la settimana scorsa nelle Cra (emersi grazie al monitoraggio proattivo che l’Azienda ha attivato dal 2020) sono sotto controllo e, in molti casi, in via di risoluzione. I nuovi positivi sono 24 tra gli ospiti e 7 fra gli operatori.
Anche in ospedale gli indicatori sono in riduzione: 10 accessi con sintomi like Covid in Pronto soccorso e 71 ricoveri di positivi conteggiati domenica scorsa. I pazienti in Terapia intensiva sono due.
Al momento sono 11.741 (dati 08.08.22) i vaccinati con la IV dose, in gran parte (5.664) over 80 o tra 70 e 79 (3.130). A questi si aggiungono 1.821 persone già prenotate per i prossimi giorni.
Nelle prossime settimane, grazie alla forte alleanza con i medici di famiglia, l’Azienda conta di riuscire a incrementare questi dati. “Moltissimi di loro, poco meno del 70%, è disponibile a vaccinare gli assistiti nei propri studi. Questo ci consentirà di rendere la campagna molto più capillare e, soprattutto, di permettere ai cittadini magari ancora indecisi di confrontarsi con la loro figura sanitaria di fiducia per ricevere le corrette informazioni”.
Il sindaco Katia Tarasconi punta a cambiare l’area destinata ad accogliere il nuovo ospedale. Cosa comporterebbe questa decisione? Bardasi tiene a sottolineare che ci sono questioni politiche che non riguardano l’Ausl e nelle quali decide di non entrare. Dal punto di vista pratico, invece, cambiare area comporterà un ritardo nell’iter di quattro o cinque mesi, tempo necessario per ridefinire lo studio di fattibilità preliminare della nuova area individuata.
In realtà, negli ultimi anni, l’Azienda ha aumentato le proprie risorse professionali. Se si confrontano i medici presenti nel 2019 con quelli in servizio il 30 giugno 2022, si registra un leggero aumento: da 562 a 568 (+ 6 unità). Gli infermieri passano da 1471 a 1632, i dirigenti sanitari da 74 a 101. Complessivamente i dipendenti dell’Ausl di Piacenza sono cresciti da 3701 a 4042.
“È innegabile che, per alcuni ambiti specialistici, a Piacenza come nel resto dell’Italia non si trovano medici. Questa realtà, che non ha un policlinico, è stata quindi finora anche un po’ penalizzata dal fatto di essere meno attrattiva per la mancanza di un ateneo. Grazie all’apertura della sede del corso di Laurea in Medicine and Surgery dell’Università di Parma e a tutte le collaborazioni in essere con altre prestigiosi centri nazionali e internazionali, stiamo recuperando questo divario. Anche le nostre attività di ricerca contribuiscono a queste nuove prospettive. Un altro aspetto da non dimenticare è il clima organizzativo, su cui si è lavorato molto: questa è un’azienda in cui si sta bene e, grazie a questi elementi, siamo fiduciosi di poter trovare nuovi specialisti in ambiti che finora sono stati abbastanza critici.
Proprio in questi giorni il direttore generale ha in calendario una serie di incontri per esaminare il piano degli investimenti. “Sicuramente la Pet è una tecnologia importante per un ospedale che è centro di riferimento (hub) del territorio provinciale. Vedremo quindi quale sono le opportunità per riuscire a dotare il nostro presidio di questa tecnologia”.
COME CI SI STA PREPARANDO A UN EVENTUALE NUOVA ONDATA DI COVID IN AUTUNNO
L’Azienda ha già strutturato, negli anni scorsi, un piano di azioni ad attivazione graduale e modulabile, che consente di mettere in campo professionisti e risorse in base ad eventuali picchi pandemici.
In primavera, inoltre, è stato messo a punto un ulteriore documento che confluirà in una pianificazione più generale della Regione. L’obiettivo è quello di essere pronti ad affrontare eventuali ondate pandemiche di virus respiratori, mettendo a frutto le esperienze maturate durante l’emergenza Covid. Nel piano sono dunque state descritte le azioni e le risorse necessarie per le varie fasi di un incremento dei contagi.
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