Con l’arrivo dell’estate si torna a fare i conti con l’ozono, il dannoso inquinante che invade le nostre città minacciando la nostra salute. Due la stazioni piacentine (13 in Emilia Romagna) che hanno già superato il limite normativo annuale dei 25 giorni di superamento consentiti rispetto al valore obiettivo di 120 µg/m3 sulla media mobile delle 8 ore.
A segnalarlo è Legambiente
Un quadro che dimostra che l’ozono troposferico è ancora troppo presente nell’aria che respiriamo e che probabilmente non facciamo abbastanza per contrastare la presenza di questo inquinante secondario derivato, la cui causa estiva principale è la mobilità.
Dal controllo delle stazioni di monitoraggio sono due le situazioni che presentano dati allarmanti: la stazione situata a Parco Montecucco (PC) con 35 giornate di superamento del limite e picchi fino a 167 µg/m3 e quella di Gherardi (FE), che ha registrato 46 giornate di superamento e ha raggiunto picchi fino a 160 µg/m3.
Una nota positiva per quest’anno si riscontra nei picchi massimi raggiunti in termini di µg/m3, che si sono attestati finora ai 167 µg/m3, mentre nel 2020 in alcune stazioni le concentrazioni avevano superato la soglia di informazione di 180 µg/m3, definita come il “livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione”.
Di seguito la tabella riepilogativa delle centraline che hanno superato i limiti annuali consentiti per l’ozono (dati ARPAE)
Da segnalare la probabilità che, a causa del caldo afoso, delle alte temperature e del traffico eccessivo, nei prossimi giorni possano registrarsi altri sforamenti che porterebbero anche la Romagna ad uscire dai limiti consentiti dalla normativa. In particolare potrebbero essere interessate le stazioni di Villa Fulvia (FE), attualmente con 22 giornate di superamento della soglia, Cittadella (PR) e Parco della Resistenza (FC) attualmente con 23 giornate, Gavello (MO), Via Chiarini (BO) e Verucchio (RN) con 24 giornate.
La situazione di inquinamento cronico della Pianura Padana – sia invernale che estivo – che minaccia la nostra salute ci impone radicali trasformazioni. In particolare è la mobilità con motori a combustione che incide in modo importante sulla produzione di Ozono e dunque occorre che su questo si acceleri il percorso di trasformazione verso un sistema di spostamenti più sostenibili rafforzando il trasporto ferroviario, quello pubblico locale e la mobilità elettrica.
Nello specifico è la flotta pubblica che deve diventare 100% elettrica quanto prima, con le aziende di trasporto che devono dare il buon esempio, tramite un rapido adeguamento di tutte le gare verso l’acquisto di autobus senza motori a combustione.
Si tratta di azioni utili tanto all’inquinamento locale quanto al clima. Per affrontare questi temi il 30 Settembre prossimo Legambiente presenterà l’edizione 2021 del rapporto City METZ con un focus sulla mobilità elettrica regionale e della città metropolitana di Bologna. Lo scopo è promuovere con forza una nuova mobilità urbana: più elettrica, più sicura e più condivisa, con lo scopo di spingere i processi politici locali verso misure di mobilità sostenibile e rendere permanenti quelle eventualmente adottate in fase di emergenza.
Attualmente, lo strumento per ridurre le emissioni degli inquinanti più critici (compreso l’ozono), esisterebbe. La regione Emilia – Romagna ha stilato il PAIR 2020 (Piano Aria Integrato Regionale) che prevede una serie di provvedimenti e azioni utili al risanamento della qualità dell’aria e di rientrare nei valori limite fissati dalla direttiva europea 2008/50/CE; purtroppo queste azioni devono trovare ancora piena attuazione ed efficacia.
Ogni livello amministrativo può fare la sua parte con azioni diversificate: per esempio incentivando l’intermodalità e la presenza di più aree verdi, piste ciclabili e pedonali nelle città, aumentando le risorse per il trasporto pubblico, con un parco autobus rinnovato, sostenendo ‘ecoincentivi’ per rottamare i veicoli commerciali leggeri più inquinanti e la promozione della mobilità elettrica, puntando anche a ridurre l’inquinamento prodotto dalle attività industriali e agricole.
Anche tutti i cittadini possono contribuire con le proprie scelte personali, rinunciando all’auto tutte le volte che è possibile. Rendiamoci tutti partecipi della riduzione dell’emissione e produzione di O3 troposferico!
PER SAPERNE DI PIÙ
L’ozono non è tutto cattivo se si trova nel posto giusto! E’ un importante gas che si trova nell’ozonosfera (10 – 50 km di altezza) e ha la caratteristica di schermare i raggi ultravioletti del sole e proteggere la superficie terrestre. L’elevata concentrazione di questa molecola allo strato di troposfera (0 – 10 km di altezza) lo trasforma in un inquinante che può provocare piogge acide e patologie respiratorie. Infatti può causare effetti irritativi alle mucose oculari e alle prime vie aeree, tosse, fenomeni broncostruttivi ed alterazione della funzionalità respiratoria. In bambini e giovani adulti il verificarsi di questi effetti collaterali risulta essere molto più tempestivo rispetto persone adulte e anziani
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