Ottone, il vicesindaco Girometta: “Recuperare e divulgare la storia e la bellezza di questa terra”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Maria Lucia Girometta, vicesindaco del comune di Ottone.

Parlare di Ottone e della sua bellezza, per chi è un amministratore, è forse facile ma credo sia importante far conoscere un po’ della sua storia e delle sue origini e far scoprire radici e tradizioni.

Storicamente parlando, furono presenti nel territorio ottonese ,già molti secoli prima dell’era cristiana, i Celti e soprattutto i Liguri, che ebbero nel monte Alfeo, il loro Olimpo, dove pregare e meditare; in epoca longobarda il territorio entròa far parte dei possedimenti dell’abbazia di San Colombano di Bobbio, fondata dal Santo nel 614.

Dopo la caduta dei Longobardi a opera di Carlo Magno, il Sacro Romano Impero, verso il X secolo, costituì i feudi imperiali, con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare, e assegnò Ottone, con molti dei territori limitrofi, alla famiglia dei Malaspina che vi eressero un castello; il feudo divenuto marchesato con il titolo di Croce di val Trebbi a, passò successivamente ai Fieschi e ai Doria.

Con la nuova dominazione francese napoleonica, vi fu l’abolizione dei feudi imperiali, il contado di Ottone, dalla fine del 1700, rientrò nel Dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all’interno della repubblica ligure.

Nel 1815 Ottone fu inglobato nel Regno di Sardegna e sotto la provincia di Bobbio secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814; passa poi dalla Liguria al Piemonte e nel 1859 entrò della provincia di Pavia e quindi della Lombardia. Nel 1923 smembrato il Circondario, passa alla provincia di Piacenza quindi all’ Emilia Romagna.

Ottone, nell’arco degli anni, subì una serie di eventi atmosferici violenti; nel luglio del 1908 si verificò un nubifragio con una piena straordinaria del Trebbia che devastò case e campagne, ma le distruzioni più imponenti si verificarono con l’alluvione della val Trebbia del 1953.

Ancora nella notte fra il 14 e il 15 settembre 2015 una parte della provincia di Piacenza fu devastata dalle esondazioni improvvise del Nure , dell’ Aveto e del Trebbia dovute al maltempo e ad ammassi di detriti e fra le località più colpite ci fu proprio Ottone.

Ma Ottone si è sempre rialzato e, con la tenacia della gente di montagna, ha sempre tenuto vivi usi e costumi del posto; infatti Ottone offre numerose occasioni di svago per chi sceglie di trascorrervi le vacanze: passeggiate, numerose e grandispiagge sul fiume Trebbia, feste di paese, e visite alle bellezze naturali e storiche.

Fra quelle più interessanti c ‘è Il Mulino di Ottone detto “dei Principi”, mulino che ha origini medioevali, fatto costruire daiMalaspina sull’esempio di quelli attivati da molti enti religiosi e che, grazie alla famiglia Casazza, è conservato egregiamente. Nel ‘500 i Doria, subentrati ai Fieschi, lo rinnovano completamente e inviarono (da Genova) ad Ottone uno specialista in mulini che deviò parte delle acque del “rio di Ottone” in un profondo serbatoio scavato nella roccia, per disporne in abbondanza.

Tale serbatoio roccioso è chiamato il “ Botasso”, una cascata con annessa piscina naturale. Anche questo scorcio di bellezza suggestiva è stato parzialmente rovinato dall’alluvione del 2015 ma, ancora oggi la roccia passa dal grigio, all’azzurrino per arrivare all’arancione e crea un suggestivo spettacolo.

Altra bellezza storia è il castello dei Malaspina, possente complesso fortificato, che doveva servire da “ controllo “ per la sua posizione strategica ; era considerato inespugnabile ed ancora incute rispetto la notevole mole in pietra ben squadrata, secondo lo stile romanico rustico; e’ conservato perfettamente e rappresenta una colorata pagina di storia, medievale/moderna.

Che dire inoltre del “ponte (detto) romano” , situato sull’antico tracciato medioevale della “via di Genova”,che, posizionato nelle vicinanze di Traschio, avrebbe necessità di restauro e di messa in sicurezza!

Tutto questo e altro ancora , come buon cibo e fiere con prodotti di ogni genere, offre Ottone, e l’Amministrazione Comunale è molto sensibile e motivata a recuperare e divulgare la storia e le bellezza di tale terra.

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