Opposizioni contro la giunta: “Considera il consiglio comunale un inutile fastidio, Gazzolo esecutore materiale di direttive aziendali”

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Salta il consiglio comunale e per le opposizioni è l’ennesima dimostrazione di come la giunta tenga in poco conto l’assemblea di Palazzo Mercanti. Un’accusa nei confronti dell’amministrazione lanciata nei giorni scorsi, dopo la decisione da parte del sindaco Katia Tarasconi di comunicare l’aumento dell’IRPEF con un video pubblicato sui social. La mancata convocazione di ieri ha acuito i mal di pancia della minoranza: centrodestra e Alternativa per Piacenza.

I consiglieri d’opposizione sono entrati in aula e hanno preso posto come se fosse un lunedì normale.

“La presenza dei consiglieri di Alternativa per Piacenza insieme ai colleghi di centrodestra e di destra non deve stupire – spiega Stefano Cugini – perché oggi in gioco non ci sono interessi di parte, oggi in gioco c’è la tutela dell’esercizio della delega espressa dai cittadini che ci hanno votato. Dispiace che non ci sia nemmeno un consigliere di maggioranza”.

Sotto la lente il ruolo del presidente del consiglio, Paola Gazzolo, accusata di prendere un po’ troppo le parti del primo cittadino.

“Il consiglio in generale è visto come un intermezzo fastidioso rispetto a una gestione da voglio, posso e comando e la presidente del consiglio si sta dimostrando esecutore materiale delle direttive aziendali che vengono impartite dalla giunta, atteggiamento che va contro il ruolo di garanzia che il presidente del consiglio deve avere”, conclude Cugini.

Patrizia Barbieri spiega un retroscena che giudica grave: “La presidente Gazzolo mi ha telefonato nei giorni scorsi dicendomi che erano stati sentiti tutti i capigruppo e che si era convenuto di non indire il consiglio comunale per il giorno 13 febbraio. La sera di domenica 12 mi scrivono altri consiglieri come Zandonella, Soresi e lo stesso Cugini che mi chiedono informazioni in merito al consiglio comunale che si sarebbe dovuto tenere il giorno successivo e che non era stato ancora convocato. A quel punto ho realizzato che in effetti la presidente aveva interpellato solo i capigruppo di maggioranza. Nessuno, a parte me, è stato sentito: e questa è una cosa grave. E’ il consiglio che decide, non solo la maggioranza, e invece dalla giunta il consiglio è visto come un orpello e la minoranza come un inutile fastidio”.

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