“Le politiche sanitarie della Regione Emilia-Romagna che, ricordiamo, è l’istituzione competente sulla materia, mettono sempre più in crisi l’impegno dei medici e rispondono sempre meno alle necessità dei pazienti. Occorre una svolta che metta al centro la persona e non burocrazia, cavilli e scelte non chiare”. Dopo lo stato d’agitazione proclamato dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale che denuncia una serie di criticità nei provvedimenti regionali in materia sanitaria, a tornare all’attacco sono Erika Opizzi e Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia, che nei giorni scorsi hanno potuto confrontarsi con diversi medici e operatori del comparto della nostra provincia.
“Sono anni che come centrodestra in Regione evidenziamo le storture delle politiche sanitarie attuate dalla sinistra – sottolinea Giancarlo Tagliaferri – La propaganda di Bonaccini, prima da Presidente e ora, abbandonati i cittadini emiliano-romagnoli per Bruxelles, da eurodeputato, ha cercato di nascondere anche su un tema così delicato come quello sanitario un quadro drammatico che le tardive e opportunistiche dichiarazioni di autodenuncia del nuovo candidato del Pd prima e, soprattutto, oggi la presa di posizione dei medici, sconfessano apertamente”.
“Invece di nascondersi dietro a generici attacchi al Governo sui tagli alla spesa sanitaria – insistono Erika Opizzi e Giancarlo Tagliaferri – sarebbe utile e urgente che la sinistra desse delle risposte sul suo operato, a partire da quanto sia costata alle tasche dei cittadini la decisione di parcellizzare l’assistenza sanitaria in Case della Salute e CAU, creando solo un sistema farraginoso e poco efficiente, invece di valorizzare ambulatori e medicine di gruppo che funzionavano egregiamente”. “La prima intesa sulla realizzazione dei CAU – ricordano i due candidati di Fratelli d’Italia – prevedeva la nascita di 4 strutture diffuse sul territorio per ognuna che veniva realizzata nei pressi di un ospedale: ma basta pensare alla situazione di Piacenza per capire come quell’impegno della Regione sia stato disatteso. E con esso tutti quelli che dovevano portare a una medicina territoriale sempre più diffusa e vicina al paziente, così come il drammatico periodo Covid aveva insegnato. Invece, nella nostra provincia, si è arrivati addirittura a depotenziare i Pronto Soccorso, da Fiorenzuola a Castel San Giovanni”.
“Basta vivere l’esperienza quotidiana a confronto con il sistema sanitario per verificarne storture ed inefficienze – continuano Opizzi e Tagliaferri – ma è sconsolante sentirlo denunciare dai medici, che sono i primi ad osservare amaramente la lungaggine delle liste d’attesa per esami specialistici o la burocrazia che dilaziona i tempi per gli esiti degli esami del sangue o, ancora, la farraginosità e approssimazione di processi come quelli della vaccinazione antinfluenzale. In questo clima di sconforto generalizzato a soffrirne è l’offerta sanitaria e il lavoro di medici e personale infermieristico, sviliti nella loro professionalità e per i quali ringraziamenti e riconoscimenti per lo straordinario lavoro svolto in periodo Covid, sbandierati dalla Regione, sono solo un’altra promessa mai mantenuta”.
“Riteniamo che sia necessaria una svolta – concludono i due dirigenti e candidati di Fratelli d’Italia – che rimetta al centro la persona, che riavvicini medico e paziente. Chi non ricorda i tempi di quando i medici andavano a casa dei pazienti creando un rapporto di fiducia ed empatia? Oggi l’ospedalizzazione a domicilio è un obiettivo primario insieme alla sburocratizzazione del sistema e alla maggiore oculatezza nella spesa sanitaria”.
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