“Un lavoratore di 50 anni è uscito di casa, salutando moglie e due figli, per andare a lavorare alla Valchero Calcestruzzi di Carpaneto e non farà più ritorno dai suoi cari. Siamo di fronte a una tragedia umana e sociale, l’ennesima. Questo è il momento del cordoglio: alla famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze, così come la certezza che metteremo in campo tutte le azioni necessarie per accertare le responsabilità di quanto accaduto”.
“Gli infortuni sul lavoro sono stati quasi 5mila nel 2019 a Piacenza e provincia. Questo deve essere il momento di dire “basta morti bianche”. Morti evitabili, tragedie incomprensibili”.
Così in un comunicato stampa congiunto Cgil, Cisl, Uil di Piacenza insieme alle Segreterie del comparto dell’edilizia Fillea, Filca e Feneal. I sindacati commentano l’infortunio mortale registrato in provincia di Piacenza la mattina del 6 agosto. Ringraziano i soccorritori e augurano buon lavoro agli esperti di Asl e carabinieri per le indagini. Indagini che dovranno fare piena luce su un infortunio che pare legato al cedimento strutturale di un silos che conteneva cemento.
“Non possiamo nascondere che nella nostra attività di rappresentanza del lavoro – continuano le parti sociali – notiamo come spesso la sicurezza sia considerata come un costo e un malcelato “peso”, a questo aggiungiamo come vadano ampliate, potenziate e in certi casi ripristinate le attività ispettive degli organi competenti, specialmente in un momento di ripresa dopo il lockdown.
“Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro si è deciso solo di disinvestire”
In questi mesi c’è stata, infatti, molta attenzione sul tema della diffusione del covid-19 nei luoghi di lavoro; mentre la riapertura delle attività produttive ha dimostrato quanto denunciamo da anni, ovvero che sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro si è deciso solo di disinvestire. Da quando le attività hanno ripreso a pieno ritmo sono tornati ad aumentare gli infortuni e gli incidenti mortali, calati solo per effetto del lockdown.
Continueremo instancabilmente a ribadire che qualsiasi prospettiva di ripresa non possa prescindere dal massimo livello di investimento sulla sicurezza nei cantieri e negli stabilimenti fissi; tema su cui non sarà possibile né derogare né snellire le procedure”.
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