Cronaca Piacenza

Omicidio di Niviano, confessione traballante e troppi dubbi: le indagini proseguono, in arrivo anche la criminologa Roberta Bruzzone

La celebre criminologa Roberta Bruzzone raggiungerà Niviano il prossimo 5 dicembre per analizzare la scena del delitto di Paolo Troccola, il 59enne originario del Foggiano ucciso il 9 settembre scorso nell’appartamento che condivideva con altri due colleghi, tutti lavoratori per una ditta specializzata nella manutenzione delle strade.

Il maggiore indiziato, attualmente in carcere, è il 21enne Emanuele Carella, appunto uno dei due colleghi. La sera del 9 settembre, il terzo lavoratore era rientrato in casa e aveva trovato Troccola in un lago di sangue accanto a una porta di vetro distrutta. Carella era in casa. I carabinieri avevano rinvenuto un coltello insanguinato in giardino e la morte di Troccola per ferite da arma da taglio è stata confermata dall’autopsia. In effetti Carella ha confessato di essere l’autore dell’omicidio. Tutto risolto dunque a livello giudiziario? A quanto pare no.

Troppi dubbi nonostante la confessione

Nonostante la confessione del 21enne rimarrebbero ancora troppi punti oscuri ed è per questo che le indagini proseguono. Ed è proprio questo il motivo del sopralluogo di Roberta Bruzzone. Ma cosa non quadra? Innanzitutto la confessione stessa. Carella ha confessato ma non ha spiegato nient’altro, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Il suo avvocato, Maurizio D’Andrea, ha spiegato di aver ricevuto dal proprio assistito racconti confusi e poco lineari, arrivando a fornire addirittura sei versioni diverse. Ovviamente, in questa nebbia di ricostruzioni e incertezze, non può che farsi largo la figura del terzo collega. Sono andate davvero così le cose? Davvero il terzo collega è entrato trovando a terra il coinquilino morto? L’autopsia e le ricostruzioni della scientifica hanno fatto emergere che il cadavere di Troccola sarebbe stato spostato e Carella avrebbe indicato il terzo collega come responsabile di questo gesto. Gesto che però potrebbe avere più di una motivazione e che non per forza assume contorni sospetti.

Però, come detto, la confessione traballante di Carella merita maggiori approfondimenti. Approfondimenti che potrebbero emergere proprio il 5 dicembre, con il sopralluogo di Bruzzone.

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