Omicidio Damia. Riportiamo una nota della Segreteria della Camera del Lavoro di Piacenza, dei funzionari, RSU, iscritti e semplici attivisti Cgil e Filctem della Vetreria di Borgonovo e Filcams della cooperativa San Martino. “Siamo sgomenti e sconvolti dall’assassinio di Damia El Assali ed esprimiamo sentite condoglianze alla famiglia”.
La morte di questa lavoratrice, madre di tre figli, dovrebbe interrogare tutti attorno a temi fondamentali; piena cittadinanza di tutti e tutte, a partire dal contrasto a fenomeni di violenza domestica e femminicidio. Di certo, la brutale scomparsa di Damia interroga tutte e tutti noi.
L’integrazione sociale dei cittadini, come sancisce la Costituzione della Repubblica italiana, passa dal lavoro.
Colleghi di lavoro prime sentinelle sociali
Le prime “sentinelle sociali” rispetto ai disagi che possono avere lavoratrici e lavoratori portati a trasferirsi nel nostro Paese sono spesso colleghe e colleghi. Infatti sono stati i primi a lanciare l’allarme nel caso dell’omicidio di Damia, quando la donna non si è presentata a lavoro. E’ dal lavoro che passa l’emancipazione delle donne e degli uomini. E’ a partire dai luoghi di lavoro che si devono affrontate certi temi fondamentali culturali e di cittadinanza.
Se tutti i giorni ci troviamo a leggere notizie che parlano di drammi domestici, di gran lunga superiori alle violenze che si registrano nelle nostre strade, è innegabile che sul piano culturale e del dibattito su questi temi sia ancora lunga la strada da fare. La parità di genere e la piena cittadinanza si ottengono solo se cresce la consapevolezza di tutti sui problemi che affliggono la nostra comunità. Da parte nostra, la battaglia culturale abbiamo intenzione di proseguirla nei luoghi di lavoro, nelle assemblee nelle fabbriche, nei Direttivi e in tutte le assemblee che ci portano a incontrare, giorno dopo giorno, migliaia di lavoratori e lavoratrici. E’ una battaglia da combattere sul piano culturale e che fa della condivisione la sua arma. Si vince, o si perde, tutti insieme. E per questo, tutti e tutte noi, dobbiamo farcene carico.
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