Sono stati 4321 – oltre 600 in più dello scorso anno – i bambini e i ragazzi che nell’estate 2023 sono stati coinvolti nelle attività proposte dai Grest parrocchiali e di questi 621 sono ragazzi non di religione cristiana. Multiculturale e composito anche il grande schieramento degli animatori, formato da 1021 giovani per lo più frequentanti le scuole superiori – in parte cristiani e in parte (81) non cristiani – e dei 73 adulti educatori e in ruoli di staff. Altri 2300 ragazzi hanno inoltre partecipato ai soggiorni vacanza sempre proposti dalle parrocchie.
Sono questi i primi numeri che compongono il bilancio delle attività parrocchiali che si sono svolte nell’estate appena conclusa tracciato da Don Alessandro Mazzoni, responsabile diocesano del Servizio di pastorale giovanile e presidente dell’Associazione oratori Piacentini e da Elena Uber, consigliera d’amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che sostiene queste iniziative.
I Grest parrocchiali (Grest è l’acronimo di Gruppo ESTivo) sono le attività educative e ricreative gestiti in estate dalle parrocchie, dal mattino al pomeriggio, con i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Nell’estate 2023 i Grest sono stati 34, quattro in più dello scorso anno, e hanno proposto momenti di studio e compiti per le vacanze, mensa, attività laboratoriali, gite (in collina o nei parchi acquatici) gestiti da giovanissimi animatori affiancati in maniera operativa agli educatori, che sono invece tutti maggiorenni.
Come anticipato, accanto ai Grest, le parrocchie hanno messo in campo anche i tradizionali soggiorni estivi, campi residenziali ospitati in strutture turistiche o in strutture gestite autonomamente dalle parrocchie stesse, come nel caso della casa di Vigo di Fassa, concessa da Fondazione di Piacenza e Vigevano in comodato d’uso gratuito a San Giuseppe Operaio e da diversi mesi messa a disposizione anche di altre realtà parrocchiali.
Come anticipato, hanno partecipato ai soggiorni estivi – che hanno in genere durata di una o due settimane – 2300 ragazzi dagli otto anni in su.
Durante questi soggiorni ai ragazzi vengono proposte attività educative e di gioco, momenti di catechesi e riflessione, laboratori artistici ed escursioni naturalistiche e, quando il soggiorno si svolge presso strutture in autogestione, vengono coinvolti in semplici attività di organizzazione e cura della casa, come apparecchiare e sparecchiare la tavola o riordinare gli spazi comuni.
Le destinazioni più frequenti sono gli Appennini e le Alpi, ad esempio Val d’Aosta o Trentino, ma anche località marine. Nel 2023 la Fondazione ha sostenuto i Grest con un contributo di 25 mila euro.
«Il disagio economico-sociale delle famiglie con figli durante l’estate è crescente – sottolinea la coordinatrice della Commissione Welfare di Fondazione Elena Uber -, rispetto a quel che accadeva anni fa, spesso entrambi i genitori lavorano e i minori necessitano anche nei mesi estivi di presidi educativi costanti ed economicamente sostenibili.
I Grest e i soggiorni estivi delle parrocchie forniscono una risposta concreta e di qualità a questi bisogni e per questo la Fondazione li sostiene convintamente.
Ringraziamo organizzatori, educatori e volontari per l’impegno con cui realizzano questo servizio alla comunità e per il carattere inclusivo delle loro proposte, che sono aperte a tutti, senza distinzioni di nazionalità e credo religioso».
«Siamo colpiti dall’incremento di partecipanti alle attività proposte dalle parrocchie – commenta Don Alessandro Mazzoni -, il dato più significativo è quello dell’ampio coinvolgimento attivo degli adolescenti come animatori. Crediamo che sia una risposta preziosa che le comunità del territorio riescono a mettere in campo per contrastare il disagio adolescenziale e che può contribuire a promuovere i talenti personali e a innescare processi virtuosi di cittadinanza attiva e solidarietà».
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