Sono stati in tutto 121 i minori, dai 6 e fino ai 15 anni di età, che hanno beneficiato delle iniziative di integrazione e inserimento scolastico previste dal Bando “Aiuto ai profughi ucraini: corsi di lingua italiana e iniziative di inclusione sociale rivolte ai minori”, promosso da Fondazione di Piacenza e Vigevano e Banca di Piacenza nella primavera scorsa.
I corsi e le iniziative finanziate si sono svolte tra giugno e settembre e hanno proposto lezioni di italiano e attività ricreative e culturali: l’apprendimento della lingua e la socializzazione con coetanei italiani erano finalizzate a promuovere l’inclusione e un più agevole inserimento dei giovani nell’anno scolastico attualmente in corso.
Il Bando si era chiuso con l’approvazione di cinque progetti, quattro del territorio di Piacenza e uno relativo al comune di Vigevano, e un budget complessivo di oltre 44.000 euro totali: sono stati tutti realizzati, e con risultati in linea con le attese.
«Le iniziative che sono state finanziate non hanno tradito le attese – sottolinea la consigliera di amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano Elena Uber, che ha coordinato la Commissione Valutativa chiamata a esaminare le proposte –. Sappiamo bene che il sostegno all’integrazione passa attraverso non solo un percorso di conoscenza della lingua, ma anche di occasioni sociali che sono in grado di far sentire questi giovani un po’ più “a casa”. Con il proseguire del conflitto, purtroppo, la fine dello stato di emergenza sembra ancora lontana: siamo felici che i bambini e i ragazzi ucraini abbiano potuto alleviare una situazione ancora così drammatica».
«Banca di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano – dichiara il vicedirettore generale dell’Istituto di credito Pietro Boselli – insieme per un progetto concreto a favore della popolazione ucraina. Durante il periodo iniziale del conflitto diventava fondamentale il sostegno all’accoglienza dei profughi; in quella circostanza la nostra Banca si è subito attivata con una raccolta fondi attraverso un conto dedicato. In un secondo momento abbiamo immediatamente accolto la proposta della Fondazione, sicuri che l’insegnamento della lingua italiana ai ragazzi ucraini, durante il periodo estivo, li avrebbe favoriti nella fase di inserimento nel percorso scolastico. I progetti pervenuti a seguito del bando sono stati ben articolati. Da qui la volontà di finanziarli tutti attraverso un incremento delle somme in un primo momento stanziate dalle due realtà territoriali».
Alla conferenza stampa sono intervenuti:
Pietro Boselli, vicedirettore generale Banca di Piacenza
Elena Uber, coordinatrice Commissione Welfare Fondazione di Piacenza e Vigevano
Per la Casa del Fanciullo Maria Scagnelli e la mediatrice ucraina Ludmilla Popovych
Per l’istituto comprensivo, la maestra Rosa Pescatori
Per la coop Santa Giustina, l’avvocato Enrico Micheli e la mediatrice ucraina Uliana Kuznetsova
Per Strade Blu, la coordinatrice del progetto (e di altro) Sara Vivona
I PROGETTI
Santa Giustina Società Cooperativa Sociale di Piacenza ha realizzato l’intervento “Insieme si impara e si cresce”, che ha accolto 69 minori e si è articolato in tre moduli: in giugno e in luglio presso l’Istituto Sant’Orsola e tra agosto e settembre presso la scuola “Alberoni”. Ciascun modulo prevedeva trenta ore di laboratorio di lingua italiana e poi attività sportive al pomeriggio realizzate in collaborazione con il Campus del Piacenza Rugby e Piacenza Volley e iniziative ludico-sportive negli spazi aperti e nella palestra della scuola “Alberoni”.
I docenti di lingua italiana, coadiuvati da volontari provenienti dal Liceo Colombini, dall’Università o tramite CSV Emilia, hanno proposto lezioni interattive, con sussidi multimediali, giochi didattici e percorsi alla scoperta di piazze, monumenti e biblioteca della città. Per l’intero progetto sono state coinvolte due mediatrici linguistico-culturali ucraine, che hanno facilitato l’inclusione di alunni e famiglie e accompagnato genitori e bambini in un primo approccio alla lingua e al territorio.
L’Istituto Comprensivo di Pianello Val Tidone ha presentato il progetto “ReStiamo insieme!”, coinvolgendo 15 giovani italiani a fianco degli 11 minori ucraini ai quali era rivolto. Nel territorio di Nibbiano sono stati costituiti due gruppi omogenei di partecipanti (6-10 e 11-13 anni) che nell’arco di due settimane hanno seguito laboratori espressivi di lingua italiana con utilizzo di linguaggi diversificati, dall’arte al teatro, per un totale di 30 ore, e attività sportive (nuoto, pallavolo, spartan, atletica, basket) per un totale di 10 ore. Grazie alla partnership con l’Associazione Sentiero del Tidone, i partecipanti hanno inoltre esplorato due tratti del lungo sentiero che da Nibbiano conduce alle mete intermedie dell’antico Mulino Lentino e della Diga del Molato. Il progetto è stato documentato da un diario digitale e dalla performance teatrale finale “Cosa c’è nella tua valigia”, sceneggiata, allestita e messa in scena in lingua ucraina e italiana da tutti i partecipanti. Lo spettacolo si è tenuto in settembre in piazza a Nibbiano, con un’ampia partecipazione della comunità locale.
Strade Blu Società Cooperativa Sociale a Fiorenzuola d’Arda ha realizzato il progetto “Un caldo benvenuto! Proposte estive per facilitare l’inclusione dei bambini ucraini”, che si è svolto nell’arco di sette settimane e ha coinvolto 18 bambini e ragazzi ucraini, dai 6 ai 15 anni.
Durante gli incontri sono state proposte attività linguistiche, ludiche e sportive presso una sede dell’Istituto comprensivo di Fiorenzuola; nel plesso della San Giovanni Bosco – spazio in cui era in corso anche il centro estivo comunale per ragazzi della Primaria – e in piscina, in collaborazione con il centro estivo gestito dalla società Fiorenzuola Patrimonio. Il Laboratorio di italiano è stato caratterizzato da momenti di apprendimento intensivo incentrati su lettura, scrittura, comprensione e produzione orale, interazione. Importante è stata la partecipazione ad attività di entrambi i centri estivi. Questa collaborazione ha permesso l’integrazione dei ragazzi con bambini di lingua italiana, favorendo la socializzazione e l’acquisizione spontanea della lingua.
Il progetto “Che tutti siano uno”, della Società Cooperativa Sociale Casa del Fanciullo di Piacenza, ha accolto 17 minori, 10 tra i 6 e i 10 anni tra luglio e agosto, e 7 tra gli 11 e i 15 anni da agosto a settembre. I più piccoli sono stati inseriti all’interno del Centro Estivo Bianconiglio con la formula tempo pieno, comprensiva di pranzo, merende, laboratori, gita settimanale a cui si sono aggiunte ore di lezione di italiano. La partecipazione alle gite ha portato il gruppo alla scoperta del Castello di Gropparello, del Parco avventura di Coli e di un agriturismo sulle colline di Alseno. Durante tutte le giornate sono state presenti le mediatrici linguistiche perché i bimbi avevano una scarsa conoscenza della lingua italiana. I bambini hanno potuto inoltre svolgere attività di Pet Therapy utili all’inserimento nel gruppo dei pari, mentre i più grandi hanno frequentato anche il Centro Tandem e seguito un corso intensivo di italiano tenuto da Cefal per favorire l’inserimento nelle scuole secondarie che sarebbe avvenuto di li a poche settimane. I vari trasferimenti sono stati possibili grazie alla Caritas, in collaborazione con Croce Rossa Italiana.
Infine, per l’area vigevanese ha partecipato il Coordinamento Volontariato Vigevano, che ha presentato il progetto “Giallo come il sole, Blu come il Ticino”. A 6 bambini (tra gli 8 e i 11 anni) di nazionalità ucraina, rifugiati e accolti in città, sono state dedicate attività estive ludiche, sportive, culturali e di conoscenza della lingua, della cultura e del cibo italiano. Lavorando sul tema del “Circo” ai bambini è stata data la possibilità di esprimersi anche attraverso la corporeità, mentre una serie di visite sul territorio, da Piazza Ducale al Castello, li hanno guidati alla scoperta del patrimonio artistico vigevanese.
Per favorire l’incontro e l’integrazione, sono state proposte anche alcune iniziative insieme a ragazzi e bambini provenienti da altre culture ed etnie oltre e sessioni di studio della lingua insieme alle nonne e alle mamme.
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