Ogni anno 30 mila Tac, attivate le nuove apparecchiature a 128 strati al pronto soccorso e radiologia

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Il piano di rinnovamento tecnologico dell’Azienda Usl di Piacenza ha raggiunto un nuovo traguardo con l’attivazione delle nuove Tac a 128 strati al Pronto soccorso e alla Radiologia di Piacenza. Sono in totale quattro le nuove tomografie assiali computerizzate a 128 strati operative sul territorio: a Castel San Giovanni nel reparto guidato da Giuseppe Marchesi, Fiorenzuola al servizio dello staff di Egidio Carella e le due del capoluogo sotto la supervisione del direttore del dipartimento Funzioni radiologiche Emanuele Michieletti.

Acquisite all’interno degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) con un costo di circa 370mila euro per ogni apparecchiatura, le quattro strumentazioni implementano il patrimonio tecnologico aziendale, garantendo ai cittadini esami di altissimo livello con performance di analisi codificate sui tre centri ospedalieri.

“Ogni anno eseguiamo all’incirca 30mila Tac – sottolinea il dottor Michieletti – Questi numeri sottolineano l’importanza strategica di questo servizio per la cittadinanza, che rappresenta pertanto un investimento prioritario per la nostra azienda. Il rinnovamento tecnologico di alta complessità, in un momento storico in cui la Sanità nazionale è in difficoltà, è un segnale importante per noi professionisti e per i cittadini: implementando il patrimonio strumentale con apparecchiature di ultima generazione la direzione dimostra di guardare al futuro con progettualità”.

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Le nuove Tac a 128 strati installate a Castel San Giovanni, Fiorenzuola e Piacenza, rispetto alle precedenti apparecchiature a 16 strati, consentono di ottenere immagini ad altissima risoluzione con spessori di 1 mm, che permettono di identificare lesioni anche neoplastiche di piccole dimensioni consentendo diagnosi sempre più accurate e precoci.

Come sottolinea Pietro Anselmi, dirigente delle professioni sanitarie “tutte le nuove strumentazioni si avvalgono di avanzati sistemi di intelligenza artificiale integrati, che permettono di effettuare esami di alta qualità in tempi molto ridotti e rappresentano la base su cui costruire il lavoro futuro. Grazie a questa nuova tecnologia, infatti, si potranno definire nuovi percorsi diagnostico terapeutici assistenziali per patologie tempo dipendenti e diagnostiche raffinate, che richiedono l’elaborazione di grandi quantità di dati e informazioni come ad esempio la Coronaro Tc, un’indagine radiologica avanzata che consente di acquisire immagini in alta qualità e definizione per individuare un’eventuale malattia coronarica, una stenosi, una trombosi e un aneurisma”.

“L’implementazione delle Tac, inoltre, è inserita in un contesto di rete aziendale che consentirà di uniformare le prestazioni a livello dipartimentale, incrementando contestualmente le competenze cliniche di tutti i professionisti coinvolti. Questo significa che i cittadini avranno lo stesso tipo di esame, con la medesima procedura e, ovviamente, la stessa qualità, a Castel San Giovanni, Fiorenzuola e Piacenza. Questa è una sicurezza per i pazienti e uno stimolo di crescita professionale per gli operatori che possono utilizzare tecnologie di ultima generazione altamente performanti e all’avanguardia”.

“Le strumentazioni attive sul territorio piacentino – commenta Giuseppe Marchesi, direttore di Radiologia Val Tidone – sono supportate da intelligenza artificiale, che consente di effettuare esami di alta qualità in tempi molto ridotti, con una netta diminuzione della dose di radiazioni erogata al paziente. Un plus che incide sull’attrattività del nostro polo ospedaliero: Castel San Giovanni, infatti, è un polo sanitario attrattivo anche per le regioni confinanti e questa nuova tecnologia tomografia assiale computerizzata stimolerà ulteriormente la mobilità attiva verso il nostro ospedale”.

“Ogni anno – sottolinea Egidio Carella, direttore di Radiologia Val d’Arda – eseguiamo circa 5500 prestazioni. Per la realtà della Valdarda la Tac è, pertanto, uno strumento di grande importanza che fornisce supporto a svariati reparti. Il nuovo strumento, che si avvale inoltre di avanzati sistemi d’intelligenza artificiale integrati, oltre alle applicazioni in campo oncologico, sarà al servizio del centro riabilitazione con ampie applicazioni sul fronte osteoarticolare, ma non escludiamo che, grazie alla rapidità di esecuzione e alla tecnologia software implementata, lo strumento potrà essere messo a servizio di analisi in campo cardio-cascolare, neurologico, odontoiatrico, muscolo scheletrico, pneumologico, e gastroenterologico”.

“Tutte le Tac – evidenzia Sara Menini responsabile del progetto per Ingegneria clinica – presentano una tecnologia a elevate performance con 128 strati in acquisizione con funzionalità innovative mirate ad aumentare la capacità di gestione di procedure complesse. Gli strumenti sono dotati di diversi software anche in post-elaborazione, che permettono di velocizzare il flusso di lavoro e migliorare l’efficienza dell’esame, il tutto unito a un sistema di ricostruzione iterativa che permette di fornire immagini ad alta risoluzione, con dettagli di dimensioni millimetriche e ricostruzioni tridimensionali in tempi molto rapidi, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, che consente anche un calcolo preciso della quantità di radiazioni da erogare, con una elevate riduzione di dose preservando la qualità dell’immagine.

Un importante specifica che si è aggiunta sullo strumento del Pronto soccorso, rispetto alla precedente tecnologia, è la presenza di un imaging CT dinamico in acquisizione di neuro perfusione, per effettuare una valutazione affidabile del tipo e dell’estensione dei disturbi della perfusione cerebrale nei casi di ictus. Il progetto complessivo, per la cui realizzazione sono coinvolti in un lavoro costante di equipe diversi altri servizi, tra cui l’Ufficio tecnico, la Fisica sanitaria, i Sistemi informativi e l’acquisizione beni e servizi, a oggi ha portato alla sostituzione di otto tecnologie su undici da realizzare entro il prossimo anno secondo i tempi del Pnrr in linea con il piano degli obiettivi presentato alla Conferenza territoriale sociosanitaria”.

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