Occupazione in crescita nel piacentino, trainato dai servizi e dalla componente femminile, il mercato del lavoro piacentino ha conosciuto nel corso del 2023 un andamento particolarmente positivo, evidenziato dall’aumento dei livelli occupazionali e dalla crescita sostenuta delle forze di lavoro e dei tassi di attività; In questo contesto dinamico va letta la stabilità del tasso di disoccupazione, che – pur al di sotto della media nazionale – rimane però ancora piuttosto elevato, specialmente a confronto con quello delle province limitrofe.
In base alle stime della Rilevazione campionaria sulle forze di lavoro dell’ISTAT pubblicate il 13 marzo di quest’anno, sono stati circa 130.000 gli occupati residenti in provincia di Piacenza nella media del 2023, in aumento di quasi 5mila unità rispetto all’anno precedente, di cui 2mila riferite all’occupazione maschile (da 72 a 74mila) e 3mila all’occupazione femminile (da 53 a 56mila). Il tasso di occupazione si attesta per la popolazione dai 15 ai 64 anni al 70,6 %, con un guadagno di 1,8 punti percentuali rispetto alla media del 2022, superando così anche il livello del 2019 (69,8%). In questo contesto, sale per gli uomini (+0,8 punti percentuali, al 78,4%,) ma sale ancora di più per le donne (+2,8 punti, al 62,6%).
Le persone in cerca di occupazione, sempre nella media del 2023, sono rimaste attestate invece sulle 9 mila unità, stesso numero del 2022. Il tasso di disoccupazione complessivo provinciale, che ha mostrato un trend in crescita negli ultimi anni, risulta adesso pari al 6,4%, sostanzialmente stabile (0,1 punti percentuali in meno) a confronto con l’anno precedente. Mentre il tasso di disoccupazione femminile però diminuisce, dall’8,5 all’8,0 per cento, quello maschile aumenta, dal 4,9% al 5,1%.
Le persone attive sul mercato del lavoro, infine, misurate dall’aggregato “forze di lavoro” (ottenuto sommando gli occupati e le persone alla ricerca di un’occupazione), sono state 138 mila (+4 mila), e presentano un tasso di attività che si attesta al 75,5%, 1,9 punti percentuali in più a confronto col 2022 e 1,5 punti in più rispetto al 2019. Anche in questo caso, l’evoluzione è risultata più favorevole per la componente femminile, dato che la partecipazione alle forze di lavoro aumenta di più tra le donne che tra gli uomini, sia in termini di valori assoluti (+3mila unità contro +2mila) che in termini di indicatori (+2,7 p.p contro +1,1 p.p il tasso di attività). Nel complesso, l’evoluzione sperimentata dai tassi di occupazione, di attività e di disoccupazione femminili evidenzia in questa occasione una significativa riduzione dei divari di genere a favore delle donne.
Le persone in cerca di occupazione, sempre nella media del 2023, sono rimaste attestate invece sulle 9 mila unità, stesso numero del 2022. Il tasso di disoccupazione complessivo provinciale, che ha mostrato un trend in crescita negli ultimi anni, risulta adesso pari al 6,4%, sostanzialmente stabile (0,1 punti percentuali in meno) a confronto con l’anno precedente. Mentre il tasso di disoccupazione femminile però diminuisce, dall’8,5 all’8,0 per cento, quello maschile aumenta, dal 4,9% al 5,1%.
Le persone attive sul mercato del lavoro, infine, misurate dall’aggregato “forze di lavoro” (ottenuto sommando gli occupati e le persone alla ricerca di un’occupazione), sono state 138 mila (+4 mila), e presentano un tasso di attività che si attesta al 75,5%, 1,9 punti percentuali in più a confronto col 2022 e 1,5 punti in più rispetto al 2019. Anche in questo caso, l’evoluzione è risultata più favorevole per la componente femminile, dato che la partecipazione alle forze di lavoro aumenta di più tra le donne che tra gli uomini, sia in termini di valori assoluti (+3mila unità contro +2mila) che in termini di indicatori (+2,7 punti percentuali contro +1,1 punti percentuali il tasso di attività). Nel complesso, l’evoluzione sperimentata dai tassi di occupazione, di attività e di disoccupazione femminili evidenzia in questa occasione una significativa riduzione dei divari di genere a favore delle donne.
L’analisi del mercato del lavoro provinciale effettuata disaggregando i dati secondo i diversi settori di attività economica mostra come l’aumento dell’occupazione complessiva osservato nel 2023 sia dipeso soprattutto dall’evoluzione degli occupati del settore degli “altri servizi” (trasporti e logistica, servizi alla persona e alle imprese, alberghi e ristorazione), in crescita di quasi 6mila unità rispetto al 2022, e che, insieme alla crescita (molto meno consistente) registrata nei comparti delle costruzioni (+0,4 mila) e dell’agricoltura (+0,2mila), ha più che compensato l’andamento negativo evidenziato dal settore industriale (-1,1 mila) e dal commercio (-1,0 mila) .
A confronto con la fase prepandemica, il bilancio complessivo è adesso positivo per 1,7 mila unità. Tutti i settori sono al di sopra dei rispettivi livelli di occupazione rilevati nel 2019, con l’unica eccezione del commercio, che fatica ad invertire la rotta, mostrando qui una perdita di circa 3mila occupati. Relativamente alla posizione nella professione, nel corso del 2023 i dipendenti residenti in provincia di Piacenza sono aumentati di 1.900 unità, raggiungendo quota 102 mila, oltre 3mila in più rispetto al 2019, mentre gli indipendenti invertono finalmente il trend negativo degli anni precedenti e aumentano di 2.300 unità, rimanendo però ancora al di sotto dei livelli precovid.
Confrontando i dati ISTAT a livello provinciale sono evidenti i progressi della provincia di Piacenza soprattutto in termini di occupazione e di partecipazione al mercato del lavoro, con gli indicatori che si posizionano nella parte alta della graduatoria nazionale, cosa che non si osserva invece facendo riferimento alla disoccupazione. Il tasso di occupazione complessivo rilevato nella media del 2023 (70,6%, oltre 9 punti in più del dato italiano e perfettamente allineato in questa occasione alla media emiliano-romagnola) colloca infatti Piacenza al 15esimo posto nella graduatoria delle 107 province e città metropolitane italiane, con un guadagno di sette posizioni rispetto all’anno precedente, sempre prima di Cremona (34°), Pavia (42°) e Lodi (45°), e dopo Parma (7°) e Milano (12°).
Ancora meglio il territorio provinciale ha fatto con riferimento al tasso di attività (pari al 75,5%, adesso superiore non solo al dato nazionale – di quasi 9 punti percentuali – ma anche a quello regionale, di 1,1 punti percentuali), che risulta il più elevato a confronto con i tassi delle province a noi vicine (comprese Milano e Parma), attestando Piacenza al 4° posto della classifica nazionale (+8 posizioni rispetto al 2022), dopo Bologna, Bolzano e Arezzo.
L’ambito piacentino continua a registrare invece un ranking non soddisfacente relativamente al tasso di disoccupazione (6,4%, solo 1,3 punti in meno della media nazionale), collocandosi nel 2023 al 54° posto tra le province italiane e perdendo 7 posizioni rispetto a un anno prima. Qui il gap è particolarmente evidente a confronto con Cremona (col tasso al 2,6%, seconda a livello nazionale dopo Bolzano col 2%), oltre che con Parma e Lodi (entrambe al 4%). Nei confronti territoriali differenze significative continuano ad esserci anche nel 2023 tra mercato del lavoro maschile e mercato del lavoro femminile.
Considerando gli uomini, il tasso di occupazione piacentino, pari al 78,4%, è in settima posizione tra le province italiane (al pari con Cremona e superato solo da Parma, prima in classifica), risultando superiore anche a quello medio emiliano e a quello dell’area metropolitana milanese; il tasso di attività, all’82,7%, si trova in terza posizione nella graduatoria nazionale (e al primo posto tra le province limitrofe). E’ invece il tasso di disoccupazione (5,1%, in aumento) a registrare una prestazione non soddisfacente a paragone con quella degli altri contesti, 48° posto a livello nazionale (12 in più rispetto al 2022) e ultimo posto nel confronto con i territori vicini.
Considerando invece le donne, con il tasso di attività (68,1%) Piacenza si colloca al 15° posto, con quello di occupazione (62,6%) al 23°, scalando ben 13 posizioni rispetto all’anno precedente, per scendere invece in 57esima posizione con riferimento al tasso di disoccupazione (8,0%), dove i progressi sono stati meno evidenti. Nel 2023, a confronto con il mercato del lavoro femminile dei territori vicini, la situazione nel piacentino è risultata molto positiva (rispetto ai tassi di occupazione e di attività siamo secondi solo a Milano) e in deciso recupero rispetto all’anno precedente (in termini di guadagni sul 2022 solo Cremona nel complesso fa meglio, specie col tasso di disoccupazione).
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