Nuovo ospedale, metà dei fondi da privati: “Novità che preoccupa”. Ma l’Ausl tranquillizza: “Modello consolidato”. Collaudo previsto per il 2032

Il nuovo ospedale alla Farnesiana

Oltre 296 milioni, comprese le risorse del partenariato pubblico-privato, per la realizzazione del nuovo ospedale di Piacenza. E’ quanto annunciato dalla Regione lo scorso 22 febbraio con un comunicato che ha sorpreso un po’ tutti. Fino a quel giorno, infatti, si pensava che il nuovo ospedale sarebbe stato costruito con soldi pubblici. Ma cosa significa partenariato pubblico-privato? Significa che di questi 296 milioni di euro la Regione ne metterà 136, mentre i privati ne metteranno 160. Ma chi sono questi privati? E’ quello che si sono chiesti, per esempio, i due comitati critici verso il progetto: il comitato “Salviamolospedale” (contrario in toto all’ospedale nuovo) e il comitato “No Ospedale in Area 5” (contrario all’area omonima).

Oggi in conferenza sociosanitaria si è dibattuto proprio di questo. In Provincia il direttore generale Paola Bardasi ha elogiato la scelta della Regione, parlando di un “modello che si usa sempre più di frequente”. Bardasi parla di “convenienza economica, di una tecnica utilizzata già per l’ospedale di Carpi, di Vaio, per il Sant’Orsola di Bologna”.

Ma non tutti sono d’accordo con la visione di Bardasi. Paola Galvani, sindaco di Rottofreno, ha puntato il dito contro la Regione: “E’ evidente che i soldi per Piacenza non ci sono più, sarebbe stato più onesto dirlo. Sono preoccupata”.

Sulla stessa linea di Galvani anche il sindaco di Castel San Giovanni, Lucia Fontana, presidente della conferenza socio-sanitaria. Fontana si è detta sconcertata per questa uscita della Regione che mai prima del 22 febbraio aveva parlato di questo partenariato.

Il sindaco Katia Tarasconi, invece, si è schierata da parte della Regione: il partenariato pubblico-privato è ormai uno strumento consolidato.

A prescindere dai dubbi, l’Ausl ha mostrato i tempi stimati per la realizzazione del nuovo nosocomio. A breve si avvierà una manifestazione di interesse che porterà all’individuazione del partner privato a inizio del 2025. Per ottobre 2025 è atteso il progetto di fattibilità. I lavori dovrebbero durare otto anni: il collaudo è previsto per il 2032.

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