Nuovo Ospedale di Piacenza la Regione ha comunicato che metterà a disposizione soltanto 139 milioni di euro il resto dell’importo per completare i lavori dovrà essere ricercato tra i privati attraverso il parternariato, sarà necessario un bando per raccogliere le eventuali manifestazioni di interesse. Sconcerto e perplessità per “il coniglio estratto dal cilindro” sono stati espressi da Lucia Fontana presidente dell Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria.
“Ieri c’è stata la sessione che aveva lo scopo della presentazione del progetto del nuovo ospedale – racconta Lucia Fontana Sindaco di Castel San Giovanni e Presidente della conferenza territoriale socio sanitaria – debbo dire che tra i sindaci in carica sono tra quelli che hanno seguito la vicenda che potremo definire, never ending story, dell’ospedale di Piacenza fin dal suo inizio. Ho quindi buona memoria di quelle che sono state le presentazioni, le dichiarazioni a suo tempo fatte relativamente alla copertura del costo di questo mega intervento con finanziamenti e fondi pubblici”.
“L’aver appreso qualche settimana fa dalla stampa per la prima volta – continua Lucia Fontana – che il nuovo ospedale di Piacenza non si farà tutto con fondi pubblici ma con un parternariato pubblico-privato con una partecipazione che ammonta a più della metà, circa 160 milioni da fonte privata desta obiettivamente sconcerto, ed è questo l’argomento che ha suscitato maggior dibattito in occasione della seduta della Cts di ieri”.
”Non è tanto l’utilizzo di questo strumento che peraltro è una forma di cooperazione tra soggetti pubblici e privati con lo scopo di finanziare, costruire o gestire infrastrutture e servizi – spiega Fontana – lo sconcerto deriva dal fatto che a fronte di dichiarazioni fatte e reiterate anni fa durante tutto l’iter di presentazione del progetto, non si è mai parlato di questa forma di finanziamento. Al contrario si è sempre dato per scontato un finanziamento di natura pubblica.
“Non è il metodo con il quale la Regione intende finanziare questa struttura – ancora Fontana – ma il modo con cui è comunicato, che ho definito il coniglio estratto dal cilindro, ha creato sconcerto giustificato, perplessità, il parternariato è un metodo, come anche asserito dal Direttore Generale dell’azienda Usl di Piacenza, utilizzato di frequente per la costruzione di infrastrutture ospedaliere, ma non è una modalità priva di criticità e durante l’iter saranno possibili sorprese che potranno allungare i tempi”.
“Allo stato attuale non siamo a conoscenza di quale sarà il privato – indica Fontana – che manifesterà il suo interesse ad investire 160 milioni di euro per realizzare l’ospedale. Si deve fare una manifestazione di interessi all’esito della quale dovrà essere individuato il privato interessato, dovrà essere fatta una gara, i tempi sono ancora quelli che ci sono stati raccontati otto anni fa, quindi si ripate da zero”.
“Otto erano gli anni che ci avevano detto ci sarebbero voluti per completare la struttura – specifica Lucia Fontana – quindi ce ne vogliono altri otto alla luce dello stato delle cose. Nulla da eccepire dal punto di vista progettuale e tecnico, non è censurabile la presentazione, anche il patos con cui è presentato, è assolutamente convincente, ma è tutto il resto che crea, ribadisco sconcerto, perplessità e anche preoccupazione dei cittadini”.
“Io ho memoria della vicenda del polichirurgico negli anni 90 – racconta Lucia Fontana – allora la procura di Piacenza emise 99 avvisi di garanzia per la costruzione di un ospedale che ebbe un percorso lungo e controverso”.
“Ci troviamo ora con questa novità al punto di partenza – ancora Fontana – la scelta ci è stata motivata anche per l’aumento dei costi delle materie prime, viene spontaneo chiedersi anche che cosa accadrà da qui a qualche anno? Sono una persona piuttosto fantasiosa ma sicuramente nel corso di questo cammino di novità e soprattutto di criticità sicuramente ce ne saranno, Noi prendiamo atto di quello che ci viene presentato di volta in volta, ma permetteteci anche di manifestare quelle che sono le nostre giustificate emozioni che sono di sconcerto e perplessità”.
“Debbo dire che anch’ io a malincuore – spiega Fontana – ho sottolineato questa assenza che non è giustificata, si tratta di un argomento molto importante che riguarda il nostro territorio e avrebbe richiesto una partecipazione molto più nutrita da parte di rappresentanti dei nostri territori. In questo caso può aver giocato un ruolo importante un senso di sconforto e rassegnazione davanti ad un percorso così sofferto. La voglio pensare così, non voglio pensare che ci sia disinteresse perchè ogni sindaco ha a cuore l’interesse del proprio territorio”.
“ I sindaci sono combattenti a difesa del loro territorio – indica Fontana – nei momenti di difficoltà come durante il Covid c’eravamo tutti, quotidianamente facciamo davvero tanto. Forse di fronte all’ineludibilità di certi percorsi che ci vengono presentati siamo con le armi spuntate forzatamente spettatori e forse lo sconforto è il sentimento che prevale”.
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