“L’Ospedale attuale, così com’è, non va bene. Presenta delle criticità, ha spazi insufficienti, manca di parcheggi. Prima però di demolirlo, tenendo conto che è costato almeno 150 milioni di euro, per andarne a costruire uno nuovo fuori città, del costo di circa 300 milioni di euro, un Amministratore pubblico ha il dovere di valutare, con estrema attenzione, se non sia possibile ristrutturarlo, ampliarlo, efficientarlo”. Così Augusto Ridella, presidente del comitato Salviamolospedale, che si batte contro la costruzione del nuovo nosocomio a favore di una riqualificazione di quello già esistente.
L’appello arriva nel giorno in cui in consiglio comunale si discuterà appunto del nuovo ospedale. Il tema però non è “se farlo o meno” ma piuttosto “dove farlo”.
Gli Amministratori hanno, altresì, il compito di domandarsi cosa ne sarà di un pezzo di città dopo che l’Ospedale sarà stato demolito. Ed ancora, hanno il compito di evitare lo spreco di soldi pubblici e di salvaguardare l’ambiente (consumo di circa 21 ettari di terreni agricoli fertili pari a 273 pertiche piacentine, una piccola – media azienda agricola piacentina).
A pagina 41 della relazione di sintesi allegata all’approfondimento area 5/6, commissionata dall’AUSL di Piacenza, viene affermato: “L’insediamento dell’intero plesso ospedaliero ha esaurito la possibile espansione della struttura dei blocchi di fabbrica e delle corrispondenti capacità di sosta sia breve che di lungo periodo”.
Questo non è vero.
Abbiamo dimostrato che si può raddoppiare l’attuale edificio del Polichirurgico con un fabbricato nuovo di circa 42.000 mq. Così come si possono ricavare almeno 1500 posti auto collegati all’attuale Ospedale.
Rimane fermo che se il nostro Ospedale è così messo male (forse qualcuno ne sarà responsabile), come si dice nell’ambiente dei medici ospedalieri, non possiamo aspettare 10 anni, ma dobbiamo intervenire subito. Diversamente le migrazioni dei malati, già oggi molto diffuse, sono destinate ad aumentare.
Rimane fermo che la Vostra decisione influirà in modo irreversibile sul futuro di Piacenza, dunque facciamo appello al Vostro senso di responsabilità.
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