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Oltre 100 mila metri quadrati, 14 sale operatorie e fino a 600 posti letto: ecco come potrebbe essere il nuovo ospedale – FOTO, AUDIO e INFO

Sei piani, 1500/2000 posti auto, 500 posti letto per 100mila metri quadrati. Sono i numeri che potrebbero identificare il nuovo futuro ospedale. Ma anche tanta tecnologia. Questa mattina Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini, Assessore alle Politiche per la Salute, Regione Emilia Romagna, Ing. Luca Baldino, Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Piacenza e Patrizia Barbieri, Sindaco di Piacenza hanno presentato lo studio di fattibilità e del progetto preliminare del nuovo Ospedale.

Un edificio centrale e sei torri: un ospedale che richiama il disegno radiale delle valli appenniniche e quello cartesiano della città, nel quale saranno potenziate e riorganizzate tutte le attività sanitarie attualmente presenti al Guglielmo da Saliceto. Il volto del nuovo ospedale di Piacenza è stato presentato oggi, nell’ex chiesa del Carmine di Piacenza, alla presenza delle massime autorità locali e regionali.

Lo studio di fattibilità ha raccolto la lezione della pandemia e ha orientato le scelte dei tecnici (Società di progettazione Policreo di Parma) verso una struttura ad altissima innovazione, adeguata alle più moderne esigenze della sanità, soprattutto flessibile, che consentirà di ampliare il numero di posti letto in caso di necessità, com’è stata appunto la diffusione del virus Sars-CoV-2.

Il nuovo ospedale di Piacenza è il primo presidio ospedaliero in Italia a essere progettato secondo questa nuova logica, che permetterà di incrementare fino al 16% i posti letto disponibili in caso di bisogno, arrivando a garantirne fino a 601. Grande attenzione, nel progetto, è stata riservata anche al comfort degli utenti (una stanza su tre sarà a un solo letto; gli spazi comuni, gli accessi e i percorsi saranno tutti orientati alla sicurezza, all’accoglienza e al benessere di pazienti e accompagnatori) e del personale sanitario.

Nel complesso ospedaliero, che si svilupperà su una superficie complessiva di 272.000 mq, troveranno spazio non solo una nuova pista per l’atterraggio dell’elisoccorso, ma anche elementi di attenzione all’utenza e al personale interno: grandi spazi verdi, strade di collegamento, un percorso ciclo pedonale, aree attrezzate per la sosta e 1200 parcheggi.

Alla presentazione alla stampa di questa mattina (cui seguiranno altri incontri istituzionali) nell’ex chiesa del Carmine erano presenti il sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri, il direttore generale Ausl Luca Baldino e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

Lo studio di fattibilità della nuova struttura è stato affidato all’architetto Sergio Beccarelli, della Società di progettazione Policreo di Parma.

L’illustrazione odierna è stata curata dal manager Baldino, dopo i saluti del primo cittadino.

“Il nuovo ospedale di Piacenza – ha dichiarato il presidente Bonaccini, al termine della presentazione – sarà un ospedale del futuro, costruito sulle esigenze di chi viene curato e su quelle di chi cura e assiste, per assicurare il massimo livello di qualità, sotto tutti gli aspetti. Sarà un punto di riferimento per la città e l’intero territorio piacentino che, con l’ospedale di Fiorenzuola e il Centro paralimpico nazionale di Villanova, contribuisce a rafforzare la qualità dei servizi, la capillarità territoriale e l’attrattività della sanità emiliano-romagnola”.

Come detto si parla di 500 posti letto (espandibili a quasi 600), 14 sale operatorie, 10 sale endoscopiche, 6 sale emodinamica/radiologia interventistica.

“Abbiamo dimostrato che la Regione mantiene le promesse e che Piacenza non è lontana da Bologna, come sentivo dire un tempo. Un ospedale che terrà conto delle moderne tecnologie come sistemi di movimentazione robotizzati, posta pneumatica, monodose e gestione informatizzata del farmaco, automazione dei magazzini.

IL PROGETTO NEL DETTAGLIO

La premessa progettuale

Il nuovo ospedale di Piacenza sarà un ospedale di rete con funzioni di hub provinciale in grado di garantire le prestazioni più impegnative dal punto di vista professionale e tecnologico.
La nuova struttura si candida anche a essere polo di riferimento interprovinciale per le diverse reti di area vasta.
Il complesso è progettato secondo i più moderni criteri organizzativi ospedalieri e si articolerà su spazi adeguati a recepire e trattare appropriatamente e in sicurezza i casi più complessi dell’intera provincia.

Il progetto pone grande attenzione al tema dell’accessibilità: il nuovo stabilimento sarà facilmente raggiungibile sia in auto sia con messi pubblici dalla città e dai distretti di Levante e Ponente. La struttura sarà servita da una viabilità veloce e scorrevole, facilitata dalla vicinanza di importanti arterie viarie.
In considerazione anche dell’incremento sostanziale degli accessi, sarà dotata di un ampio parcheggio e di aree verdi circostanti.

I contenuti del nuovo ospedale

I contenuti del nuovo ospedale ricalcano e potenziano quelli presenti nell’attuale: tutte le funzioni troveranno miglior collocazione, attraverso la disponibilità di spazi più razionali e la valorizzazione e il potenziamento delle principali aree:

l’area interventistica con 14 sale operatorie, un blocco endoscopico con 10 sale, 8 sale parto e 4 sale di interventistica cardiologica e di emodinamica. Il progetto prevede anche il potenziamento dell’area day surgery, della chirurgia di emergenza urgenza, e della chirurgia specialistica.

– il blocco tecnologico, con il potenziamento della medicina nucleare, della radiologia e della radioterapia
– l’area degenze: il 35% delle stanze sarà a un posto letto, con la possibilità di inserirne un secondo per l’accompagnatore o di raddoppiare la ricettività in caso di bisogno (per esempio, per picchi pandemici)
– l’area dell’emergenza urgenza, con il potenziamento del Pronto soccorso e dell’area dedicata alle terapie intensive e semintensive

– l’area materno infantile, con la valorizzazione e il potenziamento della patologia neonatale e dell’assistenza ostetrico-ginecologica e pediatrica

– l’area oncologica

– l’area di specialistica medica di secondo livello.

La costruzione della nuova struttura cancellerà le pesanti diseconomie derivanti dall’organizzazione a padiglioni, ormai superata ma ancora presente al Guglielmo da Saliceto, e consentirà di investire in tecnologia e competenze. Il primo ospedale progettato dopo la pandemia: una struttura modulare
La recente pandemia ha guidato le scelte organizzative e strutturali per il nuovo ospedale, in particolare riferite a:
potenziamento dei posti letto intensivi e semi intensivi
separazione dei percorsi e assicurazione di adeguati spazi d’attesa per consentire il distanziamento fisico preventivo in Pronto soccorso e nelle aree dedicate alla diagnostica e alle attività ambulatoriali
– previsione di un adeguato numero di stanze singole, con la possibilità di accogliere un accompagnatore o un secondo paziente, rendendo facilmente attuabile anche l’eventuale esigenza di isolamento
– potenziamento dell’impiantistica per garantire l’isolamento dei pazienti nei vari gradi di rischio (malattie infettive, medicina d’urgenza, terapia intensiva e semi intensiva, unità di terapia intensiva respiratoria e pneumologia)
Il progetto assicura quindi un’adeguata modularità della nuova struttura, con la possibilità di incrementare fino al 16% i posti letto disponibili in caso di bisogno, arrivando a garantirne fino a 601.

La configurazione a piastra e a torri laterali

Il progetto prevede una configurazione con un volume centrale sul quale si articolano le sei torri laterali.
Quest’area centrale disegna la nervatura vitale sulla quale si innestano le funzioni principali del nuovo ospedale.

La struttura è organizzata su 6 livelli: 4 oltre il piano, stradale, uno sotto il piano stradale ma a piena luce e uno interrato
– nel piano interrato (comunque completamente fruibile in quanto ricavato in un abbassamento del piano di campagna) troveranno collocazione le tecnologie “pesanti” come radiologia, radioterapia, medicina nucleare e ambulatori, oltre ai servizi generali quali il laboratorio, le mense e i servizi di ristorazione per gli utenti
– al piano di campagna saranno posizionati altri servizi per gli utenti “esterni”, compreso l’accesso al Pronto soccorso generale e pediatrico, nonché altri ambulatori medici e chirurgici
– da qui sarà possibile poi raggiungere tutte le aree di degenza dell’ospedale, i blocchi operatori, la rianimazione, la subintensiva, le sale endoscopiche e il blocco parto.

Le torri sono 6. I blocchi laterali aggregano unità operative secondo un criterio dipartimentale.
I corpi di fabbrica radiali sono collegati centralmente da un sistema di connettivi. In particolare, il progetto prevede un asse centrale (hospital street) che attraversa la piazza centrale e che consente sia all’utenza sia al personale interno di raggiungere ogni parte della struttura.

In relazione alle specifiche del sito, le ali collocate a sud assumono effettivamente un andamento radiale con una migliore esposizione degli ambienti. In essi trovano collocazione per la maggior parte le degenze ordinarie che si sviluppano fino all’ultimo livello fuori terra.

Dalla parte opposta dell’Hospital street le ali perdono l’andamento radiale assumendo una conformazione più rigorosa con affacci tra loro paralleli. Al quinto piano di queste blocchi si concentrano le aree a maggiore intensità di cura che vedono la presenza delle degenze semintensive e intensive oltre alla maggior parte delle aree interventistiche.

Tecnologia votata al risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente

Coibentazione ed esposizione

Controllo automatico luci ed energia

Pannelli fotovoltaici

Pompe di calore ad acqua di falda

Impianto di trigenerazione

Parcheggi piantumati a bassa densità

Aree verdi

Pista ciclabile – mobilità sostenibile

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