Nuovi contratti in crescita a dicembre, ma calano industria e costruzioni

Caldo estremo stop al lavoro Cisl Piacenza

Dopo alcuni mesi di flessione, torna ad aumentare il numero dei nuovi contratti previsti dalle imprese piacentine.

Il mese corrente, infatti, si dovrebbe chiudere con l’attivazione di 1.590 nuovi rapporti di lavoro, vale a dire lo 0,6% in più rispetto al dicembre 2023, mentre nel trimestre dicembre 2024/febbraio 2025 ne sono previsti 6.910, con una crescita del 3,0% rispetto agli stessi mesi invernali 2023/2024.

L’andamento dei nuovi contratti, in base alla analisi dei dati forniti da Unioncamere-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior, mostrerà comunque segni di criticità per l’industria e le costruzioni.

Le attivazioni previste a dicembre si concentreranno per il 73,6% nel settore dei servizi con 1.170 unità (+12,5% rispetto allo stesso mese del 2023) ed in particolare  nei servizi alle imprese (430 unità, un 25,9% in meno rispetto al dicembre 2023), alle persone (150 unità, con un +7,1%), nei servizi turistici, di alloggio e ristorazione (130 nuovi contratti, con un +8,3%) e nel commercio (460 unità, più che raddoppiate se confrontati con i dati di dicembre 2023).

Nell’industria manifatturiera e nelle public utilities, come si è detto, è invece previsto un calo del 20,5 con 350  nuovi contratti nell’ultimo mese dell’anno in corso, e così pure per il comparto delle costruzioni (70 unità e -36,4%).

Le imprese che prevedono assunzioni sono pari al 14% del totale e  continua ad aumentare la quota di candidati introvabili nei processi di selezione di personale da parte delle imprese della nostra provincia, che dichiarano di avere difficoltà a reperire i profili ricercati nel 53% dei casi.

Tra i profili più difficili da reperire emergono, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica,di difficile reperimento sono i tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive (nel 89,3% dei casi), i tecnici della salute (nel 79,2%) ed i tecnici dei rapporti con i mercati (nel 63,4% dei casi).

Riguardo l’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (nel 73,3% dei casi), gli operatori della cura estetica ( 65,5% dei casi) ed esercenti ad addetti nelle attività di ristorazione (nel 62,2%).

Nel segmento degli operai, le difficoltà si scontano soprattutto nella ricerca di operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione di edifici (90,6%), di fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (nell’ 83,8% dei casi)e di conduttori  di veicoli a motore e a trazione animale (nel 79,8% dei casi).

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