Economia

Nuovi contratti ancora in aumento, oltre 2240 solo a febbraio. Per le aziende difficile trovare le giuste figure professionali

Dopo il buon andamento nel mese di gennaio, il numero dei nuovi contratti che attiveranno le imprese piacentine segna una nuova crescita anche nelle previsioni relative al mese di febbraio e al trimestre febbraio-aprile.

I nuovi contratti

Sono 2.240, infatti, i nuovi contratti che saranno attivati in provincia di Piacenza nel mese corrente, e il dato – che emerge dalle analisi dell’Ufficio studi della Camera di commercio dell’Emilia sui dati del Sistema Excelsior – appare in crescita del 5,2% rispetto al febbraio 2023.

Previsioni positive, come si è detto, anche per il trimestre febbraio-aprile, con un risultato che dovrebbe risultare superiore del 7,4%  a quello dello scorso anno, con un numero di nuovi contratti attestato a 6.380 unità.

Le imprese che assumono rappresentano il 19% del totale,  e guarderanno in particolare ai giovani, che rappresentano il 37% dei destinatari dei nuovi contratti.

Difficile il reperimento delle figure professionali

Mentre restano alte le difficoltà di reperimento delle figure professionali ricercate dalle imprese (nel 53% dei casi), i contratti proposti sono per il 73% rappresentati da lavoro dipendente (20% tempo indeterminato, 42% determinato e 11% di altro tipo, tutti in crescita) e per il 27% dalle forme ‘flessibili’ (20% somministrazione/interinali in e 7% di collaborazione/partite Iva/altri).

I primi 5 settori di attività numero di nuovi contratti programmati nel corrente mese di febbraio sono il commercio con 340 unità (+47,8% ), i servizi di logistica, trasporto e magazzinaggio con 320 unità (-39,6%), i servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 250 unità (-3,8% rispetto allo stesso periodo 2023), i servizi alle persone con 240 nuovi contratti (+ 26,3%), le industrie meccaniche ed elettroniche con 200 unità (valore invariato rispetto ai dodici mesi precedenti).  

Le 3 professioni più richieste in valore assoluto sono relative agli addetti nelle attività di ristorazione (210 unità, per il 62,1% dei casi difficili da reperire), gli addetti alle vendite (180 unità, 30,7% difficili da trovare) e i conduttori di veicoli a motore con 120 unità (nel  68,5% dei casi di difficile reperimento.

Titoli di studio ed esperienze

I titoli di studio più richiesti per febbraio riguardano la qualifica di formazione professionale o diploma professionale, con 880 nuovi contratti (il 39,3% sul totale); a seguire, i diplomi di istruzione di livello secondario, con 650 unità (il 29%), mentre per chi esce dalla scuola dell’obbligo vi sono 430 nuovi contratti disponibili e per il livello universitario ci si attesta a 270 unità.

L’esperienza nella professione è  richiesta nel 44,1 % dei casi ai titoli più elevati, nel 23%  agli intermedi e nel 13,7% a quelli che hanno il titolo della scuola dell’obbligo.

Per quanto concerne le figure professionali, i dati camerali attestano che nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, la ricerca di tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive è assai difficile nel 73,9% dei casi, si attesta al 71,4% per i tecnici in campo ingegneristico, al 70,6% per i tecnici della salute e al 64% per i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi.

Nell’ambito degli impiegati e nelle professioni commerciali e nei servizi, sono di più difficile reperimento gli addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria (nel 70,8% dei casi), le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (nel 69,6% dei casi), gli operatori della cura estetica (65,4% dei casi) ed esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (nel 62,1% dei casi).

Per quanto riguarda gli operai specializzati, infine, le maggiori difficoltà di reperimento si scontano per la ricerca di conduttori macchine movimento terra, sollevamento e maneggio materiali (nell’84,4% dei casi), di fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria meccanica (nell’82,3% dei casi), di fabbri ferrai, costruttori di utensili (nell’81,7% dei casi) e di addetti alle rifiniture delle costruzioni (nell’80,6% dei casi, di difficile reperimento),  

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