“La conferma, da parte dell’onorevole Gusmeroli, dell’intenzione della Lega di trasformare il progetto parlamentare di accorpamento di Imu-Tasi in un programma di riduzione del carico delle due imposte, non può che soddisfare chi, come Confedilizia, si era espresso in questi termini in sede di audizione.
Proprio ieri, l’Istat ha detto in Commissione Finanze che il gettito di questa patrimoniale sul risparmio è giunto alla cifra monstre di 22 miliardi di euro annui, per un totale che, nel periodo 2012-2019, supererà i 183 miliardi. Iniziare a ridurre un tale macigno fiscale, quindi, dovrebbe essere una priorità per il Parlamento e per il Governo.
Se la direzione sarà quella dell’eliminazione della Tasi, è però indispensabile prevedere nel tributo che resterà in vigore una componente legata ai servizi (è stato lo stesso sottosegretario al Mef Bitonci a dire che la nuova Imu ‘deve essere una tassa sui servizi’) e porre fine ad alcune palesi iniquità come l’imposizione sugli immobili sfitti e su quelli inagibili/inabitabili, la discriminazione delle abitazioni di categoria catastale A/1, A/8 e A/9, la troppo limitata deducibilità dalle imposte sui redditi”.
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