Coldiretti Piacenza ricorda un’importante novità per i prodotti vitivinicoli.
La riforma della OCM unica (Reg. 2021/2117) ha stabilito, che a partire dall’otto dicembre 2023 il vino dovrà fornire le informazioni relative a ingredienti e valori nutrizionali. Per preparare al meglio le imprese, Coldiretti Emilia Romagna ha programmato un convegno on line che si svolgerà DOMANI martedì 28 novembre 2023 alle 15:00 e che si intitolerà “Etichettatura dei prodotti vitivinicoli: Nutrizionale – Ingredienti – Ambientale. La nuova normativa per il settore e le soluzioni di Coldiretti”. Le aziende associate riceveranno tramite e-mail il link per partecipare, tutti coloro che vogliano maggiori informazioni o siano interessati a seguire il convegno possono contattare il Servizio vitivinicolo di Coldiretti Piacenza.
A regime – annuncia il responsabile del Servizio Vitivinicolo di Coldiretti Piacenza Dario Panelli – i produttori saranno tenuti a riportare in etichetta il solo valore relativo alle calorie mentre tutte le altre informazioni potranno essere messe a disposizione al di fuori della etichetta fisica attraverso l’impiego di strumenti digitali (ad esempio il Qr code stampato sulle etichette).
Nel ricordare i nuovi adempimenti, Coldiretti sottolinea anche un importante risultato sindacale frutto del pressing del Governo italiano su sollecitazione dell’organizzazione, ovvero l’approvazione del programma di lavoro annuale 2024 nell’ambito della politica di promozione dei prodotti agricoli dell’Ue, con l’eliminazione di riferimenti a penalizzazioni nei confronti del vino (così come dei salumi e delle bevande alcoliche).
Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini – commenta il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli – non deve tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Si tratta peraltro di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dall’Unione alla Dieta Mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tutti gli alimenti a partire dal bicchiere di vino ai pasti.
I limiti posti all’attività di promozione rischiavano di colpire prodotti dalle tradizioni secolari con un impatto devastante sulla biodiversità dei territori e su famiglie impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado. L’Italia è il Paese più ricco di piccole tipicità tradizionali che hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e che senza sostegni alla promozione rischiano invece di essere condannate all’estinzione. Veder tutelati dalle penalizzazioni i fondi Ue sulla promozione del vino – prosegue Gallizioli – rappresenta un passo importante, soprattutto dopo il via libera all’introduzione di etichette allarmistiche sul vino decisa dall’Irlanda, una norma distorsiva del commercio che è il risultato di un approccio ideologico. Il vino oggi – afferma il direttore – è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol.
Infine Coldiretti tiene la guardia alta sui costi per le cantine. In particolare, l’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie con un aumento che ha raggiunto il 58% nell’arco di 18 mesi mette a rischio la competitività del vino italiano sul mercato nazionale ed estero dove per la prima volta dopo oltre un decennio sono calate le vendite del vino Made in Italy in valore (-1%). Coldiretti e Filiera Italia avevano già evidenziato l’anomalia in riferimento all’avvio dell’istruttoria da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita delle bottiglie di vetro.
Secondo l’analisi del Centro Studi Divulga su un campione di 300 aziende nel periodo dicembre 2021 – maggio 2023 – riferiscono Coldiretti e Filiera Italia – se nel 2022 il balzo dei costi è stato giustificato dai picchi di prezzo per l’elettricità (543 euro per megawattora) e per il gas (233 euro per megawattora), la successiva discesa delle quotazioni energetiche non ha avuto però effetti positive sui prezzi del vetro.
A fronte dell’aumento dei costi quest’anno – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – frenano le vendite all’estero soprattutto negli Stati Uniti che rappresentano il principale mercato di sbocco del vino italiano con un crollo dell’8% nei primi sette mesi del 2023. Una difficoltà per un settore che è la prima voce dell’export agroalimentare nazionale con un valore di 7,8 miliardi di euro, ma che è costretto ad affrontare quest’anno il pesante taglio dei raccolti – significativo anche nel Piacentino – provocato dai cambiamenti climatici. Il risultato – concludono Coldiretti e Filiera Italia – è che per la prima volta dopo sette anni, l’Italia ha perso la leadership come produttore di vino in Europa e nel mondo con una produzione stimata di 43,9 milioni di ettolitri in calo del 12% rispetto all’anno scorso mentre la Francia è diventata il primo produttore con 45 milioni di ettolitri, in aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente.
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