Il nubifragio che si è scatenato ieri sul Piacentino ha causato gravi danni all’agricoltura. Lo segnalano Coldiretti e Confagricoltura.
Il bilancio di Coldiretti
L’agricoltura piacentina fa ancora i conti con il maltempo. Nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 7 agosto, forti perturbazioni hanno colpito diverse zone del nostro territorio, dal capoluogo alla provincia, in particolare in Val Tidone e Val Trebbia, ma anche in Val d’Arda e nella Bassa Piacentina.
Paolo Oddi, presidente degli agriturismi di Terranostra e titolare dell’agriturismo “Il Viandante” di Borgonovo mostra (nelle foto allegate) come alcune centinaia di viti siano addirittura state piegate dal vento che unitamente alla pioggia ha investito pesantemente la zona.
“I costi dell’annata – spiega lo stesso Oddi- purtroppo continuano a salire”.
In Val Tidone il bilancio generale delle perdite nei vigneti, dovute principalmente alle continue piogge primaverili e alla grandine si aggira tra il 20 e il 30% nel convenzionale, nelle realtà biologiche (nel Piacentino il 23% della vite è bio) il calo sarà più consistente. E con l’avvicinarsi della vendemmia, le bizzarrie climatiche possono ulteriormente incidere negativamente sulla raccolta.
Anche quest’anno – spiega Coldiretti Piacenza – per la viticoltura si conferma un’annata molto difficile, con costi e difficoltà operative notevoli per le attività di difesa e per tutte le lavorazioni agronomiche. L’auspicio è che tali sforzi vengano ripagati dal mercato, con l’individuazione di nuovi sbocchi e canali di vendita più gratificanti.
Nel frattempo prosegue la conta dei danni su tutto il territorio. Coldiretti Piacenza invita gli associati a segnalare tempestivamente i danni subiti per il maltempo agli uffici zona di riferimento.
Il bilancio di Confagricoltura
I temporali della sera del 7 agosto non hanno mancato di procurare danni anche in agricoltura, lo rende noto Confagricoltura Piacenza che nella mattinata di giovedì 8 agosto ha ricevuto alcune segnalazioni. A creare problemi è stato soprattutto il vento che ha scoperchiato alcune strutture e fabbricati rurali. “In un’annata come questa – spiega Stefano Repetti che con i fratelli e il padre conduce due aziende in Val Trebbia – avere qualche danno in più sul pomodoro e i tetti da risistemare non ci voleva proprio”.
Anche Matteo Bersani dell’azienda agricola il Chioso a Gragnanino segnala un tunnel scoperchiato e il mais danneggiato dal vento. Mais piegato anche nella bassa, si vedrà nei prossimi giorni l’entità del danno permanente. Roberto Cristi dell’azienda vitivinicola La Poiesa di Carpaneto aveva inviato la foto della grandine nel palmo della sua mano subito la sera di mercoledì, alla volta del giorno successivo sta procedendo alla mappatura dei danni in vigneto.
“Non abbiamo ancora una fotografia completa – commenta l’associazione degli imprenditori agricoli –. Il meteo ci sta purtroppo abituando ai guai procurati dai fenomeni intensi che scaricano la loro forza a macchia di leopardo sul territorio provocando danni anche gravi. In questa occasione, fortunatamente, non abbiamo assistito al disastro del 26 luglio 2023, tuttavia è l’ennesima complicazione in una stagione che ricorderemo come una delle peggiori degli ultimi anni”.
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