Novità e criticità della riforma: “Rivoluzione copernicana nella giustizia tributaria con l’istituzione della quinta magistratura”

«La nascita della quinta magistratura rappresenta una rivoluzione copernicana per la giustizia tributaria». E’ il giudizio, unanime, uscito dal convegno che si è tenuto al PalabancaEventi (Sala Panini) per iniziativa della Banca di Piacenza e dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Piacenza. Incontro di studi (moderato da Paolo Sgroi) che ha dato un primo sguardo alle novità e alle criticità della riforma della giustizia tributaria, grazie agli approfondimenti di Marina Marchetti (presidente della IV Sezione della Corte d’appello di Milano e della Corte di giustizia tributaria di Brescia) e di Caterina Corrado Oliva (Studio Uckmar di Genova e professoressa a contratto dell’Universitras Mercatorum). Le relazioni sono state precedute dagli interventi di saluto del condirettore generale della Banca Pietro Coppelli e del presidente dell’Ordine dei commercialisti Marco Dallagiovanna.

La dott. Marchetti ha rimarcato i vantaggi, in termini di indipendenza ed esclusività professionale, dell’istituzione di una nuova magistratura che andrà a sostituire le vecchie commissioni tributarie formate da giudici onorari. «Verranno assunti 576 magistrati – ha specificato la relatrice – con diversi bandi di concorso: 400 per le corti di giustizia di primo grado e 176 per quelle di secondo grado. Per il terzo grado di giudizio, la Cassazione, è prevista la formazione di una sezione speciale». Ai bandi potranno partecipare non solo i laureati in giurisprudenza, ma anche (ed è una novità importante) quelli in discipline economiche che abilitano alla professione di dottore commercialista, «il cui apporto – ha sottolineato la dott. Marchetti – è essenziale e irrinunciabile». La nuova legge è intervenuta anche sulle modalità del processo tributario. Tra le novità, l’obbligo di svolgere le udienze a distanza per le cause monocratiche e la possibilità data direttamente al giudice di proporre una conciliazione, strumento che potrebbe alleggerire il numero di ricorsi in Cassazione, con risparmio di tempo e denaro.

L’avv. Corrado Oliva ha dal canto suo chiarito le due novità fondamentali (che ha definito «bombe») del processo tributario: l’introduzione della prova testimoniale in forma scritta (fino ad ora vietata) e l’onere della prova, «che potrebbe provocare rallentamenti nel processo».

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