Via libera alla candidatura al Nobel per la Pace 2021 di infermieri e medici italiani. Ad avanzare la richiesta era stata la piacentina “Fondazione Gorbachev” che da oltre 20 anni si occupa di iniziative umanitarie in favore della pace. Marzio Dallagiovanna, che presiede la Fondazione, aveva spiegato le motivazioni a Radio Sound.
Persone “che hanno affrontato in situazioni spesso drammatiche e proibitive l’emergenza sanitaria con straordinaria abnegazione. Tra l’altro lavorando nei primi tempi in condizioni difficili, senza attrezzature”.
Concetti espressi anche nelle motivazioni ufficiali presentate agli organizzatori del premio: “Il personale sanitario italiano è stato il primo nel mondo occidentale a dover affrontare una gravissima emergenza sanitaria, nella quale ha ricorso ai possibili rimedi di medicina di guerra combattendo in trincea per salvare vite e spesso perdendo la loro”.
Come prevede il protocollo della candidatura, la proposta è stata ufficialmente sottoscritta da un Nobel per la Pace, Lisa Clark, statunitense che vive in Toscana e ha prestato attività di assistenza volontaria durante l’epidemia, co-presidente dell’International Peace Bureau, cui è stata conferita l’onorificenza nel 2017 per il suo impegno contro il disarmo atomico.
“Ho candidato il corpo sanitario italiano al premio Nobel per la Pace poiché la sua abnegazione è stata commovente. Qualcosa di simile a un libro delle favole, da decenni non si vedeva niente del genere. Il personale sanitario non ha più pensato a se stesso ma a cosa poteva fare per gli altri con le proprie competenze”.
“L’accoglimento della candidatura del Corpo sanitario italiano al Nobel per la Pace, da parte del Comitato di Oslo che sovrintende all’onorificenza, è motivo di grande orgoglio e soddisfazione, che oggi la comunità piacentina condivide con tutti i protagonisti di questo percorso, partito proprio dalla nostra città”. Non nasconde l’emozione, il sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri, nel sottolineare come questa notizia rappresenti “un passo molto importante, che dà ufficialmente merito alla straordinaria abnegazione e l’impegno infaticabile di medici e infermieri nell’affrontare il drammatico impatto della pandemia nel nostro Paese”.
“Sono passati pochi mesi, da quel 2 ottobre in cui abbiamo avuto l’onore di ricevere, nell’aula consiliare della Provincia, il premio Nobel per la Pace Lisa Clark, la cui sottoscrizione ha ratificato la candidatura proposta dal docente Avv.Prof. Mauro Paladini e promossa dalla Fondazione Gorbaciov. E’ iniziato così – ricorda il sindaco e presidente della provincia Barbieri – un cammino che ha individuato nel professor Luigi Cavanna, come testimonial, la figura simbolo di quell’intreccio tra etica professionale, umanità e totale dedizione che vale, a tutto il personale sanitario italiano, questo doveroso e fondamentale riconoscimento”.
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