20 milioni di euro per salvare Villa Verdi, la residenza di Villanova d’Arda nel Piacentino, dove visse per circa cinquant’anni il grande compositore: sono stati stanziati nella nuova legge di bilancio approvata alla Camera.
La buona notizia giunge a un mese esatto dalla visita in loco del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che aveva confermato l’impegno del Governo per salvare la residenza, destinata alla vendita all’asta a causa di dissidi tra gli eredi.
“Non possiamo che essere soddisfatti e felici per questo importante risultato, che premia lo sforzo congiunto fatto dal Governo, dalla Regione e da tutti gli Enti coinvolti per tutelare un patrimonio italiano ed europeo- affermano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori-. Da subito, quando si era paventato il rischio che questo bene collettivo potesse andare perduto, ci eravamo assunti l’impegno di fare tutto ciò che era in nostro potere per salvaguardarlo. Impegno che siamo pronti a confermare e rinnovare, per esempio garantendo l’apertura al pubblico di questo straordinario luogo dove Giuseppe Verdi trascorse mezzo secolo di vita, che abbiamo peraltro censito tra le realtà dell’Emilia-Romagna interessate dalla legge regionale per il riconoscimento e la valorizzazione delle ‘Case e studi delle persone illustri’. Ringraziamo- chiudono Bonaccini e Felicori – in particolare il ministro Sangiuliano, il Governo e tutte le istituzioni che hanno lavorato, e lavoreranno insieme, per la tutela di Villa Verdi e dei luoghi verdiani: dalla Prefettura alle Province di Parma e Piacenza, dalla Soprintendenza Abap ai Comuni di Villanova d’Arda e Busseto. Insieme continueremo a salvaguardare e valorizzare il grande patrimonio culturale, artistico e paesaggistico che contraddistingue l’Emilia-Romagna”.
Villa Verdi
Chiusa dal 1° novembre scorso, la casa museo di Giuseppe Verdi, situata nella frazione di Sant’Agata di Villanova, è stata voluta dal compositore come residenza dove tornare dagli impegni in giro per l’Europa. Era il luogo da cui amministrava le sue terre, i vigneti, l’allevamento di cavalli e le stalle. Della tenuta, ampliata e sistemata nel 1849, è stata visibile fino alla chiusura solo una parte dell’edificio: la stanza di Giuseppina Strepponi (seconda moglie di Verdi), con gli arredi originali, la camera da letto-studio di Verdi, e altre due sale dove si conservano documenti, fotografie e copie di opere verdiane. La villa è circondata da un grande parco progettato dal compositore.
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