Settima edizione per il progetto di orientamento professionale che collega i Mentor, professionisti affermati (spesso laureati dell’Università Cattolica), e i Mentee, studenti degli ultimi anni di corso interessati a ricevere consigli per il proprio futuro occupazionale. Con i 66 abbinamenti effettuati a Piacenza e i 34 nel campus cremonese, si è toccata quota cento, numero simbolico proprio nell’anno in cui l’Università Cattolica del Sacro Cuore festeggia il suo centenario.
Il kick off di My Mentor è stato introdotto nella sala convegni Mazzocchi dell’ateneo piacentino dalle parole di Fabrizio Capocasale, alle quali è seguita la proiezione di un video emozionale che ha ripercorso la storia e i numeri dell’Università Cattolica.
L’incontro ha preso le mosse dall’intervento di Mauro Balordi, direttore Stage e Placement, che si è rivolto in modo particolare ai Mentee, auspicando che abbiano la consapevolezza che i Mentor mettono al loro servizio il poco tempo libero a disposizione per affrontare un percorso condiviso. «Avete davanti un’opportunità che molti vostri colleghi vi invidieranno – dice agli studenti – pertanto sfruttatela a pieno».
La facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali si è unita al progetto nelle ultime edizioni «Oggi vi aderiscono quattro nostri corsi di laurea e quest’anno abbiamo 32 Mentee – dice in merito Giorgia Spigno, intervenuta in rappresentanza della facoltà – ai quali spero di avere comunicato la mia grande passione per questa iniziativa, che oltre a una crescita professionale consente una crescita personale». E proprio su quest’ultimo punto insiste Spigno. «In un tempo sempre più digitale – afferma -, è importante costruire rapporti personali con le persone, e MyMentor lo permette. In passato si sono instaurati rapporti poi proseguiti nel tempo, anche una volta terminato questo percorso».
Andrea Renda, presidente del Consiglio del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, sottolineando il parallelismo del rapporto di Mentor e Mentee con quello di Ulisse e Telemaco, ha spiegato agli studenti presenti che sono attesi da «un’esperienza affascinante, fondata sulla fiducia». «I Mentor offrono il loro tempo e la loro competenza in modo disinteressato – dice Renda – e l’arricchimento è reciproco. Fermo restando che quando si è svolto a distanza il progetto ha comunque dato i suoi frutti, mi auguro che questa edizione possa vivere in presenza. Le premesse ci sono».
Durante l’incontro Giulio Drei, componente del Comitato Scientifico MyMentor come Fabrizio Capocasale, ha illustrato il portale che consente di tenere i contatti con il proprio Mentor anche a distanza, mentre Max Maria Traversone ha accennato al MyMentor Lab. «Si è pensato che l’unione tra Mentor e Mentee potesse portare a idee innovative – dice Traversone – di conseguenza qualsiasi Mentee che ha un’idea innovativa e fuori dagli schemi, e che pensa possa essere valorizzata, ne parli in primo luogo con il suo Mentor e poi entri in MyMentor Lab, che rappresenta un valorizzatore di idee».
Prima degli abbinamenti, sono intervenuti anche il Mentor senior Fabrizio Campione e Diana Teodorescu, quest’ultima ambassador dei Mentee. Campione, tra primi 5 Mentor del progetto, ha raccontato alcune esperienze vissute durante le precedenti edizioni e ha consigliato agli studenti. «Con il vostro Mentor datevi subito del “tu”, può sembrare strano all’inizio, ma consente a entrambe le parti di aprirsi e costruire la fiducia».
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