«Un Governo che si è dimenticato di Piacenza e che ha ritenuto inutile il sindaco come commissario per il futuro ospedale. Prima, il Governo aveva dato una speranza accantonando il mio emendamento, ma oggi lo ha bocciato, infischiandosene della ripresa di una città e di una regione che hanno patito tanti lutti per il coronavirus».
E’ arrabbiata Elena Murelli, deputata della Lega, che si è vista respingere l’emendamento presentato il 16 giugno, nel Decreto Rilancio. «Con il sindaco-commissario – continua Murelli – avremmo adottato il modello Genova per la ricostruzione del ponte, con tempi ridotti e burocrazia al minimo. Una scelta che anche Regione Emilia Romagna aveva accolto. La maggioranza, invece, blatera di semplificazione e litiga tutti i giorni consegnando così l’opera alla più bieca burocrazia».
«Non si è voluto approvare un emendamento che non era solo della Lega, ma del territorio piacentino. Ora spero che nel decreto Semplificazione si inseriscano quelle deroghe che ci permetteranno di costruire in breve tempo il nostro ospedale. Anche lì darò battaglia e ripresenterò l’emendamento se necessario e, se andrà al Senato, chiederò l’appoggio dei nostri senatori».
«Non vorrei che chi sta al Governo si fosse fatto affascinare dalle parole del nuovo presidente Anac, Francesco Merloni, che ritiene pericoloso affidarsi ai commissari per evitare illegalità. Siamo alle solite. Si pensa in anticipo che gli italiani siano tutti delinquenti, mentre nessuno dice di punire subito e con severità chi sbaglia. E per fortuna che Merloni ha parlato di pubblica amministrazione incapace e di necessità di forte semplificazione».
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