Un grazie agli elettori piacentini per la voglia di cambiamento dimostrata e per la conferma della grande fiducia alla Lega che ha superato il 40% dei voti. Complimenti a Matteo Rancan e Valentina Stragliati che siederanno nel Consiglio regionale, con l’augurio di un proficuo lavoro che possa cambiare dall’interno il sistema del Pd Emilia Romagna. E poi una critica al governatore Stefano Bonaccini e alla sua analisi del dopo voto.
I parlamentari della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani, intervengono così sulle elezioni regionali.
«Purtroppo la paura della novità – ha affermato Pisani – è stata più forte del coraggio che sarebbe stato necessario. Comunque, resta emozionante uscire, guardare i voti piacentini e pensare che quasi uno su due ha votato Lega». Secondo Pisani, «la grande disponibilità di Bonaccini negli ultimi tempi, quando ha speso tutto ciò che era possibile per dimostrarsi benevolo con le amministrazioni locali ed avere un riscontro elettorale positivo, ha fatto sì che molti dimenticassero che non è sempre stato così. In particolare, nella sanità ci sono stati da parte di vecchie amministrazioni segnali di smantellamento che, purtroppo, potranno proseguire nei prossimi cinque anni».
Murelli critica i commenti di Bonaccini: «Ha detto di aver vinto sul terreno della Lega. Non risulta che l’Emilia negli ultimi decenni fosse leghista. Ha detto che Salvini ha nascosto la candidata Borgonzoni. E lui, che ha nascosto un partito intero? Stupisce che oggi per la sinistra il voto abbia un significato politico, quando fino a ieri la parola d’ordine era: voto amministrativo sul buongoverno». Per Murelli non è stata una vittoria schiacciante: «Ricordo che la distanza fra le due coalizioni è del 2,7%. La Lega, vicina al 32%, aumenta i consiglieri del 50% arrivando a 14 seggi in Consiglio regionale. Bonaccini e la sinistra, che lui ha voluto tenere lontana da se stesso, hanno solo vinto una battaglia. Ora gli imprenditori attendono che, come promesso, scendano tasse, controlli nelle aziende e burocrazia. Speriamo anche che il governatore si ricordi del nostro Appennino lasciato da anni senza servizi, strade e telecomunicazioni».
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