«Nessun beneficio fiscale per le scuole paritarie. E’ questo l’interesse del Governo per 900mila ragazzi che frequentano le paritarie. Oltre al caos a cui assistiamo per l’avvio del prossimo anno scolastico, il Pd, il M5s e le altre sinistre discriminano centinaia di migliaia di famiglie, provocheranno la perdita di posti di lavoro e affosseranno la libertà di scelta prevista dalla Costituzione. Una decisione ideologica contro chi ancora pensa che le scuole paritarie siano scuole “per ricchi”».
Lo afferma la deputata della Lega, Elena Murelli, che alla Camera si è vista bocciare un Ordine del giorno relativo al Decreto scuola, messo ai voti, che impegnava il Governo a sostenere questo importante comparto che vede «il 70% dei bambini nelle scuole dell’infanzia e che dà lavoro a 150mila lavoratori».
Secondo Murelli, si stima che almeno il 30% delle scuole chiuda «perché non più in grado di sostenere le spese e di pagare i dipendenti, con la conseguenza che molti bambini rischieranno di non avere accesso all’istruzione di base, senza dimenticare i licenziamenti di massa, sempre più concreti». La contraddizione dell’esecutivo giallorosso, continua la deputata del Carroccio, è evidente perché «si privilegiano gli istituti scolastici profit, vere e proprie imprese, grazie a misure previste per i soggetti commerciali, come ad esempio la trasformazione in credito di imposta dei canoni per gli immobili usati per l’attività “industriale, commerciale o professionale”».
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