Mùñiz a Morfasso in trekking con il Fol in Fest: “Qui senso di comunità e panorami straordinari, camminare aiuta a pensare” – AUDIO

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La seconda giornata del Fol in Fest è gravitata, come ormai tradizione, intorno alla comunità di Morfasso in alta Val d’Arda e alle passeggiate nei suoi straordinari palcoscenici naturali. Ospite d’eccezione, insieme alle decine di camminatori che si sono ritrovati già al mattino presso il Ristorante Rapacioli di San Michele, l’attore e personaggio televisivo Sergio Mùñiz, che non si è fatto sfuggire l’occasione di venire a conoscere i territori dell’appennino piacentino.

“Abito nell’entroterra ligure – racconta –  e venendo qui in moto questa mattina mi sono già fatto una idea di quello che sono questi posti che conoscevo già; però ogni volta che ti immergi è una meraviglia, è veramente una meraviglia. Poi in una giornata di sole così, è uno spettacolo perfetto”. Piacenza, come conferma, non gli è sconosciuta: “No, quando vivevo a Milano frequentavo spesso la provincia, avevo un’amica che aveva una casa in collina e quindi qualche volta venivo a trovarla, anche se sono passati tanti anni”.

Ad accoglierlo il Sindaco Paolo Calestani che ha dato il benvenuto ai partecipanti al trekking che da San Michele ha percorso gli alti appennini della Val d’Arda, fino al Parco del Monte Moria, una breve pausa alla Chiesa della Madonna del Monte prima di fare rientro, tra cenni storici grazie alla guida Barbara e la panoramica vista del Pratone del Monte Cornetto.

Un percorso di circa 8.5 chilometri con un’ascesa totale di 350 metri particolarmente apprezzato da tutti, Mùñiz compreso: “Queste colline e montagne sono meravigliose in questo momento dell’anno dove è tutto molto rigoglioso. Per me camminare è tutto, è la natura dell’uomo, l’uomo è fatto per camminare, per fare chilometri, siamo bipedi proprio per quello, per poter camminare; infatti, siamo tra gli animali che riescono a fare più chilometri a piedi”.

“Io credo che poi la passeggiata sia anche un po’ una medicina, una terapia e credo anche che la maggior parte delle illuminazioni nella storia umana siano arrivate durante il passeggiare, il movimento. Da fermi può arrivare, ma di solito accade muovendosi. Muoversi è la nostra natura e quindi il camminare è ritornare un po’ a quello che è la nostra natura, perché noi siamo parte della natura; quindi, immergersi in questa natura credo che sia una cosa meravigliosa e faccia solo bene”.

Al termine della camminata, il Ristorante Rapacioli ha ospitato i partecipanti, Mùñiz compreso, per un pranzo a base dei prodotti tipici e dei piatti della tradizione. Con il Sindaco Paolo Calestani anche Massimo Polledri, direttore scientifico del Fol in Fest e Camillo Mozzoni, responsabile organizzativo della rassegna. Il Sindaco Calestani ha dipinto le eccellenze di un territorio che nei secoli “ha avuto tanti concittadini emigrati all’estero, ma che appena possibile ritornano per rivivere questi paesaggi e il buon vivere che qui si esprime”.

“Sono molto colpito dal senso di comunità che si respira qui – ha confermato Mùñiz, esprimendo al Sindaco la volontà di tornare in altre occasioni – l’accoglienza e le tradizioni, unite ovviamente allo spettacolo naturale che ho visto e abbracciato quest’oggi insieme a voi camminando”. Il Sindaco Calestani ha fatto dono a Mùñiz di un gagliardetto del Comune di Morfasso e del libro “Quando si raccoglievano i denti di leone”, volume fotografico di Gianluca Saccomani, edito dalla Pro Loco, che racconta in immagini storie e usanze della comunità morfassina e che l’attore ha mostrato di gradire particolarmente.

Programma Fol in Fest

Dopo Morfasso e gli appuntamenti del sabato a Ottone, il Fol in Fest concluderà la sua terza edizione domenica 14 luglio a Ferriere. Alle 18.00 in Piazza ex Municipio lo spettacolo Laù, di e con Davide Rondoni: un faccia a faccia senza compromessi tra il cantico di San Francesco e un poeta moderno insieme alla danzatrice Rebecca Mazzola. Alle 21.00, in Piazza delle Miniere, la conclusione con l’atteso “Free Spirit in concert”. Spiriti liberi e il nome del trio formato dal celebre trombettista e compositore Markus Stockhausen, dal percussionista Lino Capra Vaccina – storico braccio destro di Franco Battiato – e da Alireza Mortazavi, virtuoso del santur, antichissimo strumento iraniano.   

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