Il Movimento Federalista Europeo organizza una tavola Rotonda per il 30 maggio. A questo incontro si aggiunge la dichiarazione per i candidati al Parlamento Europeo, alla quale abbiamo invitato i candidati dei partiti alle prossime elezioni per il Parlamento Europeo.
Saranno presenti 3 parlamentari uscenti eletti in 3 diversi paesi e più precisamente:
-Graham Robert Watson eletto in Inghilterra nella Circoscrizione sud occidentale, già Presidente del Partito dell’Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa, dal 1994 al 2014, oggi Capo lista degli Stati Uniti d’Europa;
-Sandro Gozi, dal 1 febbraio 2020, è deputato al Parlamento Europeo nel Gruppo Renew Europe, eletto nella Circoscrizione francese nella lista Renaissance promossa dal Presidente Macron; è inoltre Presidente dell’Unione dei Federalisti Europei a cui aderiscono 18 Movimenti Federalisti.
-Sabrina Pignedoli, parlamentare uscente eletta nelle file del Movimento5Stelle, capolista dello stesso Movimento nella presente tornata elettorale;
Rimane fermo che sarà l’occasione per assistere al confronto tra 6 candidati.
Purtroppo, ad oggi, siamo costretti a registrare che nessun partito della maggioranza di Governo ha aderito alla presente Tavola Rotonda.
Non intendiamo fare polemica ma ci auguriamo che giovedì siano presenti anche i candidati o rappresentanti di questi partiti.
Siamo costretti a registrare che questa campagna elettorale è un deserto politico. Non c’è competizione si potrebbe dire che la partita non è iniziata.
La posta in gioco alle elezioni Europee di cui nessuno parla: è la Riforma dei Trattati. Questo è l’obiettivo del Movimento Federalista Europeo che intende sottoporre ai Partiti.
È del tutto evidente infatti che non si può invocare l’intervento delle Istituzioni Europee (quali Commissione Consiglio Europeo o Parlamento Europeo) se alle stesse, i paesi membri non conferiscono, attraverso la riforma dei Trattati, il potere di intervenire.
Sia chiaro infatti che, di fronte a due guerre in corso, l’Europa non può fare nulla poiché non ha mai trasferito a Bruxelles la politica estera comune e tanto meno ha costituito un esercito comune.
Così per quanto concerne il problema complicatissimo ed attualissimo del fenomeno dell’immigrazione.
C’è poi il problema del bilancio senza un potere di spesa o meglio una fiscalità comune, difficilmente l’Europa potrà affrontare l’improcrastinabile problema del cambiamento climatico.
Tutti siamo in grado di comprendere che per bloccare le emissioni in atmosfera servono investimenti e leggi valide in tutti i paesi membri. Le nozze con i fichi secchi non si fanno.
Questi argomenti non sono oggetto della campagna elettorale.
I cittadini devono sapere chi vuole le riforme dei Trattati per dare più poteri all’Europa e chi invece è contrario ad un trasferimento di Sovranità a favore dell’Europa.
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