Presentata a Roma la mostra “I Fasti di Elisabetta Farnese”, il racconto di una regina tra antiche tele e ologrammi

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Nel 1714 Elisabetta Farnese, figlia del duca di Parma e Piacenza, e re Filippo V di Spagna si unirono in matrimonio, legando in tal modo le sorti del ducato emiliano a quelle del Regno di Spagna. Si trattò di un grande successo diplomatico che, oltre ad assicurare la discendenza nei ducati di Parma e Piacenza, portò la principessa padana sul grande trono di Spagna.

Elisabetta Farnese

Una regina dal carattere non facile per ambizione e testardaggine ma che divenne un esempio della rilevanza del potere informale femminile nelle famiglie reali, un modello per le altre corti europee.

Delle celebrazioni delle nozze, che si svolsero come consuetudine dei Farnese in maniera sfarzosa, elegante e autocelebrativa, è rimasta testimonianza in un nucleo di tele, oggi noto con il nome di “Fasti di Elisabetta”, eseguito nella prima metà del Settecento dal pittore di corte Ilario Mercanti detto lo Spolverini (Parma 1657 – Piacenza 1734).

La mostra piacentina

La mostra che apre il 2 dicembre 2023 a Piacenza, organizzata dai Musei Civici di Palazzo Farnese di Piacenza con il supporto del Comune di Piacenza e in collaborazione con la casa editrice Electa, ruota intorno a questa serie pittorica.

Ideata e curata dagli storici dell’arte Antonella Gigli e Antonio Iommelli, l’esposizione porterà per la prima volta a Piacenza dopo quasi trecento anni dalla loro migrazione a Napoli – città dove Carlo di Borbone, figlio di Elisabetta Farnese e di Filippo V di Spagna, trasferì i Fasti e gran parte dei tesori artistici appartenuti ai Farnese – sei dipinti, già parte del ciclo, concessi straordinariamente in prestito per quattro mesi dalla Reggia di Caserta e dal Municipio di Parma.

Prestiti e opere

Sei importanti prestiti, dunque, che in aggiunta ad altre venti opere – molte delle quali provenienti da collezioni pubbliche e private – consentiranno al pubblico di ammirare insieme, per la prima volta, i Fasti di Caserta e di Parma, riuniti per tale occasione a quelli già presenti a Piacenza dal 1928. Un ambizioso progetto che permetterà inoltre di far comprendere la grandezza e la cultura straordinarie di una donna singolare come Elisabetta (Parma 1692 – Madrid 1766), la cui ambizione e intelligenza furono largamente note e apprezzate da tutti i suoi contemporanei, in particolare dal re Filippo V, suo consorte dal 1714.

La mostra, patrocinata dal Ministero della Cultura, dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Parma, sarà allestita nella Cappella ducale di Palazzo Farnese di Piacenza, un’elegante sede espositiva che ben si integra nella nobile residenza farnesiana, quest’ultima iniziata alla metà del Cinquecento da un’altra grande donna legata alla potente dinastia, Margherita d’Austria, figlia dell’imperatore Carlo V e moglie di Ottavio Farnese.

Un racconto tra storia e nuove tecnologie

In questa splendida cornice – un connubio perfetto tra funzione liturgica e celebrazione di un fasto aristocratico – in aggiunta a una serie di ritratti, a un disegno e ad alcune incisioni, sarà esposto il Ragguaglio delle nozze della Maestà di Filippo Quinto e di Elisabetta Farnese, un resoconto dettagliatissimo, dato alle stampe nel 1717, che illustra e descrive il matrimonio per procura tra Elisabetta e Filippo V, nonché i festeggiamenti a loro tributati dalla corte e il viaggio dell’ultima discendente della famiglia Farnese dal piccolo ducato di Parma e Piacenza al grande Regno di Spagna.

Tale racconto sarà, infine, enfatizzato dalle più moderne soluzioni di realtà estesa (videoproiezioni, aule immersive, ologrammi) che, attraverso la ricostruzione di narrative, luoghi e ambienti, aiuterà i visitatori a far vivere un’esperienza “aumentata” e ad immergersi nei diversi contesti.

La mostra sarà inoltre accompagnata da un catalogo edito da Electa.

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