Martedì 2 maggio, alle ore 17.30, si terrà l’inaugurazione della mostra “BICIPOINT 100 grafiche” presso lo spazio mostre della biblioteca Passerini-Landi, dove l’esposizione – a cura del Laboratorio Popolare della Cultura e dell’Arte – sarà visitabile sino al 13 maggio, negli orari di apertura della sede di via Carducci. Interverranno l’autore Alberto Esse e gli operatori artistico-culturali Adriano Corsi e Giovanni Crotti.
Il BICIPOINT è un’opera di public art semovente, sia in forma di installazione (la bicicletta corredata del manufatto porta-locandine), sia in senso performativo (con la sua presenza volta a diffondere grafiche di controinformazione). Appare per la prima volta nel maggio 2007, nell’ambito della campagna elettorale per le elezioni comunali di Piacenza, in contrapposizione agli “Info point” dei candidati ufficiali, con l’ironica performance “Alberto Esse, candidato sindaco 2012: per una città che vuole andare avanti, un sindaco che si mette avanti”. Riappare poi nel 2016 con il progetto del Laboratorio di Alberto Esse / Luogomobile in collaborazione con Legambiente: “Per una comunicazione diretta e democratica”.
La mostra che verrà inaugurata presso la Passerini Landi presenta una selezione di cento locandine grafiche tra quelle prodotte e divulgate dal Bicipoint dal 2016 a oggi, incentrate su diversi argomenti della vita cittadina e non solo: dall’ambiente all’urbanistica, dall’arte alla cultura, passando per le tematiche di carattere internazionale, politico e sociale.
Il BICIPOINT, nella “liquidità” della società attuale, contraddistinta dalla rapida caducità delle idee e delle comunicazioni in Internet, è la proposta controcorrente di un social network fisico (di legno!) che viaggia non sulle ali della rete ma sulle ruote di una bicicletta. Come sottolinea il documento programmatico: “Il BICIPOINT è una struttura economica da montare sul portapacchi della propria bicicletta (non costa più di 10 euro) e quindi per funzionare non abbisogna di finanziamenti politici amministrativi, di sponsor e di inserzionisti. È concreto perché non utilizza la volatilità virtuale del web rivolgendosi fisicamente e visivamente a tutti, anche a chi dal web oggi è escluso, e si ripropone di essere una presenza visibile e fisica nella città.
Il BICIPOINT è leggero perché gli basta una bicicletta col portapacchi, funziona semplicemente con l’uso normale e quotidiano della stessa e può essere facilmente tolto e messo a seconda delle necessità. Inoltre ha una presenza diffusa perché mobile e quindi portabile (e lasciabile) ovunque.”
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